Al Corriere Fiorentino: «Non c’è sicurezza per riprendere. Il problema è solo economico perché senza sponsor e diritti TV i club hanno grandi problemi»
«Capisco la voglia delle società di riprendere a giocare a calcio, ma qui in gioco c’è solo la vita».
Sono le parole di Daniel Bertoni, ex calciatore della Fiorentina, al Corriere Fiorentino.
«Non sono più uscito per il Coronavirus e la cosa più triste è che mia madre, che era stata ricoverata per un altro problema, è morta proprio in questo periodo e io non ho potuto starle accanto. È triste dover aspettare che finisca questa pandemia e che l’unico vaccino sia quello di stare a casa per non contagiarci. Anche in Argentina è così».
Sui club che spingono per tornare in campo.
«Non sono affatto d’accordo, non c’è sicurezza. Il problema è solo economico perché senza sponsor e diritti TV i club hanno grandi problemi e quindi vogliono tornare in campo, ma ora non è il momento di pensare al calcio. Prima viene la vita, poi il pallone. I giocatori sono esseri umani, non macchine».
Sulle porte chiuse:
«Non è calcio questo. Più delle partite conta il contorno, la gente che tifa. Il giocatore si carica e si emoziona con il pubblico e non è giusto giocare senza».