Se si prende in considerazione invece il periodo di emergenza sanitaria la Juve è stata la prima a risalire complice l’accordo sugli stipendi
Impossibile secondo quanto riporta il Corriere dello Sport oggi calcolare al momento le perdite dei club di Serie A per il lungo stop dovuto all’emergenza coronavirus.
Quello che si può prendere invece è la fluttuazione in borsa delle tre società quotate, ossia Juventus, Lazio e Roma.
Ponendo a confronto le quotazioni standardizzate di queste 3 società calcistiche si nota che, a distanza di 6 mesi, le variazioni sono molto diverse tra loro. Mentre le azioni della Juventus hanno perso il 43,3% del loro valore, quelle dell’As Roma sono scese del 16,8% e quelle della S.Lazio sono scese solo di mezzo punto percentuale.
Le variazioni, che tengono conto dei valori a partire dal novembre del 2019, sono influenzate sicuramente dai rendimenti delle squadre nei campionati nazionali e nelle Coppe, ma anche dai timori degli investitori per quanto riguarda la solidità delle società. Se pero si restringe il campo al solo periodo dell’emergenza sanitaria e cioè si prende in considerazione dal 21 febbraio, le percentuali cambiano notevolmente
In questa settimane, le perdite rispetto a metà febbraio sono pari al 60% del valore per la Lazio, al 56% per la Juventus e al 46% per la Roma. La Juventus è stata la prima a risalire la china a partire dal 12 marzo, sia per un rimbalzo tecnico ma anche per l’effetto degli accordi raggiunti con i calciatori e l’allenatore in merito alle retribuzioni per la restante parte della stagione sportiva.
Se si prende in considerazione invece un periodo più ampio dello stop le perdite scendono ancora per tutte e 3 le società attestandosi al 43% per la Lazio, al 39% per la Juventus e al 36% per la Roma