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Prandelli: «Come si può solo immaginare di portare la gente dall’ospedale allo stadio?»

Intervista al Corriere Fiorentino: «Trovo il discorso sugli stipendi fuori luogo. E’ cambiato anche il senso di domande semplici, anche di “come stai?”»

Prandelli: «Come si può solo immaginare di portare la gente dall’ospedale allo stadio?»

Il Corriere Fiorentino intervista Cesare Prandelli. Dice di essere allibito nel vedere che ai primi segnali di miglioramento nei contagi la gente abbia cominciato ad uscire di casa.

«Gente in strada che pensa di aver sconfitto il coronavirus perché alla tv dicono che i numeri sono confortanti, che pensa che il peggio sia passato. Siamo solo a metà della ripresa, bisogna rimanere concentrati. E l’1-0 non basta. Altrimenti la partita la perdi proprio quando pensavi di averla in tasca».

Racconta il dolore per quanto sta vivendo la provincia bresciana. Orzinuovi, la sua città, è tra le più colpite.

«Ho perso degli amici, ho parenti in ospedale. In questi momenti cambia profondamente anche il senso di frasi e domande semplici a cui prima non facevi caso. Dire “come stai?” non ha più lo stesso valore. Si dice in maniera diversa. Prima non aspettavi nemmeno la risposta. Ora la aspetti eccome. È diventata una domanda grossa».

Zero spazio per il pallone, in tutto questo dolore.

«Non solo per quanto riguarda il campo, ma anche tutto il discorso e le polemiche sui tagli degli stipendi, li trovo fuori luogo. Magari per chi gioca in Serie C è un discorso che ha senso. Ma non mi pare che stiano pensando e lavorando al futuro del calcio nella sua globalità, parlano solo dei problemi della Serie A».

Prandelli dice la sua anche sul dibattito sul prosieguo o meno del campionato.

«Mi chiedo come si possa solo immaginare di portare le famiglie allo stadio quando solo pochi giorni fa contavamo i morti e guardavamo passare la bare sui camion dei militari. Come si fa a portare la gente dall’ospedale allo stadio?»

 

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