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La patente di immunità come lasciapassare per fase B (graduale)

Sul CorSera. È necessario trovare gli anticorpi per capire chi è immune al virus, ma anche quanto dura la protezione. I tamponi potrebbero risolvere il problema dei falsi positivi

La patente di immunità come lasciapassare per fase B (graduale)

L’Istituto Superiore di Sanità sta valutando i test sierologici per capire chi ha già contratto il Covid-19 anche senza saperlo, e capire dunque chi ne è immune (tranne casi rari). Una valutazione che richiede tempo, per capire quale sia il test più attendibile e anche in grado di essere somministrato a una larga fetta della popolazione italiana. Sarà un elemento imprescindibile per la ripartenza, anche scaglionata, dell’economia.

Oggi il Corriere della Sera dedica al tema un’ampia pagina esplicativa.

I test sierologici sono esami del sangue che mirano a cercare gli anticorpi prodotti dall’organismo in risposta al virus. Gli anticorpi ricercati sono di due tipi: IgM e IgC. I primi (IgM, Immunoglobuline M) si manifestano entro 7 giorni circa dalla comparsa dei sintomi e permettono di confermare la diagnosi di infezione con grande precisione. I secondi, (IgG, Immunoglobuline G) sono prodotti dopo 14 giorni. Sono la nostra «memoria immunitaria», scrive il quotidiano. Ci proteggono, ma non sappiamo ancora  per quanto tempo.

Al momento sono tre i test sierologici disponibili.

“Due «quantitativi» da laboratorio con due tipologie di metodo diverse (in chemiluminescenza e in EIA) e uno «qualitativo» ad immunocromatografia, definibile «rapido» (con tempi di risposta di circa 15 minuti)”.

I test rapidi sono meno precisi, dunque, in questa fase dell’epidemia, non garantiscono l’attendibilità. Non permetterebbero di capire se l’infezione è nella sua fase iniziale e dunque se si è contagiosi.

Il virologo Pregliasco, dell’Università Statale di Milano, spiega:

«Ecco perché questi test vanno bene per valutare gruppi di popolazione, ma sono pericolosi su una singola persona. Se ho un falso positivo, il soggetto penserà di essere immune e potrebbe infettare altre persone. Anche se si parla del 3% è comunque un rischio: non può essere l’unico paramento per programmare la ripartenza».

Il problema dei falsi positivi può essere bypassato con i tamponi, dichiara Galli direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano.

«Per risolvere il problema dei falsi positivi e dare la patente di immunità potremmo sottoporre a tampone tutte le persone che hanno sviluppato gli anticorpi. Se si saranno anche negativizzate, potranno tornare operative senza prendere precauzioni. Verosimilmente sono guarite e non contagiose».

Per conferire la patente di immunità per riaprire gradualmente l’economia, non basta però essere immuni ma anche capire per quanto tempo ci proteggeranno gli anticorpi.

Sulla base dell’esperienza fatta con gli altri coronavirus, scrive il Corriere,

“ci si aspetta che le persone guarite da Covid-19 siano protette per almeno un anno o due, ma lo capiremo solo facendo altri test a cadenza fissa, come hanno deciso di fare in Germania, dove serviranno tre test prima di assegnare il «passaporto di immunità»”.

 

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