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Emery significa che De Laurentiis vuole proseguire la strada tracciata da Benitez

Emery significa che De Laurentiis vuole proseguire la strada tracciata da Benitez

Rafa Benitez, al di là dei risultati sportivi, lascerà un segno importante a Napoli. I primi effetti sono già evidenti: il presidente Aurelio De Laurentiis è volato in Spagna per tentare di strappare al Siviglia a suon di milioni il tecnico Unai Emery.

Ciò significa che è intenzionato a proseguire il processo di internazionalizzazione avviato due anni fa con l’ingaggio di Benitez. Al momento non sappiamo se vi riuscirà ma si ha la certezza che pur di mettere a segno il colpo il presidente è disposto a fare un grosso sacrificio economico. Emery, infatti, ha ancora un anno di contratto al Siviglia e per portarlo via occorre pagare anche una penale.

Conseguentemente, al di là dei risultati conseguiti in questi due anni del neo tecnico del Real Madrid, è evidente che il numero uno azzurro non sia pentito di aver avviato il processo di internazionalizzazione del Napoli e, anzi, vorrebbe proseguirlo. Con Benitez il Napoli è entrato in un’altra dimensione, approdando nuovamente (dopo oltre un quarto di secolo) in una semifinale europea e, nello stesso tempo, le conferenze stampa di Castelvolturno hanno attirato spesso i media stranieri. Ed è bene ricordare che tanto interesse attorno agli azzurri non c’era dai tempi del Pibe de Oro.

Anche la “strana” (per modalità e tempi) conferenza stampa d’addio di Benitez ne è la riprova: il presidente è “stuzzicato” da questa nuova dimensione e sa che è necessario avere un personaggio che possa alimentarla.

Altra notizia di questi giorni è la fine del rapporto con il direttore sportivo, Riccardo Bigon. Anche questo va nella direzione precedente perché, dopo aver trattato personalmente con l’avvocato Quillon il possibile rinnovo di Rafa (e soprattutto l’acquisto di Reina e il futuro di Albiol e Callejon), pare sia stuzzicato dall’idea di ingaggiare anche il direttore sportivo del Siviglia Monchy, che vanta una rete di oltre 700 collaboratori in giro per il mondo.

Alla luce del bilancio del Napoli (che per la prima volta sarà in perdita), appare quindi evidente che la capacità di spesa sia in qualche modo legata alla programmata cessione di qualche pezzo pregiato, così come accaduto in passato con Lavezzi e Cavani. I maggiori indiziati sono ovviamente Callejon (di cui potrebbe aver discusso con Quillon) e, soprattutto, il Pipita Higuain, la cui annata non è stata proprio esaltante, al di là del bottino di gol messo a segno.

E forse la scelta di ingaggiare Emery e Monchy va proprio in questa direzione, visto che il tecnico basco è abituato ad allenare squadre che si privano dei calciatori più rappresentativi per reinvestire in altri calciatori senza incidere sui bilanci (vedi, ad esempio, la campagna acquisti operata dal Siviglia la scorsa estate).

Insomma, queste prime mosse lasciano presagire che la prossima estate potrebbe essere molto simile a quelle di due anni fa, quando la partenza di Cavani e l’arrivo di Benitez (e del trio madrileno) segnarono l’inizio di un nuovo ciclo. La sorte di Callejon e, soprattutto, del Pipita appare quindi già segnata.

Sullo sfondo aleggia sempre quello che sicuramente è stato il vero motivo del divorzio tra De Laurentiis e Benitez, al di là dei poco convincenti aspetti familiari: la limitata capacità di spesa sul mercato e la mancanza di un’adeguata struttura societaria, in grado di sopperire in qualche modo ai limiti economici.

La sfida, al di là dell’allenatore che arriverà, sarà proprio questa: saprà De Laurentiis dare un svolta, facendo fare un salto di qualità all’organizzazione societaria e abbandonando l’attuale modello, che vede un uomo solo al comando?

Dalle scelte del presidente si capirà, dunque, quanto abbia veramente inciso la presenza di Benitez nel processo di crescita del Napoli. E bisognerà tenerne conto quando si analizzeranno i risultati degli azzurri nei prossimi anni.
Billy Nuzzolillo

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