Sul CorSera l’intervista a Italo Angelillo, coordinatore dell’unità di crisi dell’azienda universitaria della Campania: «Voglio essere ottimista. Ci siamo ben preparati con reparti ad hoc».
Sul Corriere della Sera l’intervista a Italo Angelillo, presidente della Società italiana di igiene e medicina preventiva, la Siti e cooordinatore dell’unità di crisi anti Covid-19 dell’azienda ospedaliera universitaria
della Campania.
Commenta quella che ritiene essere una diminuzione della curva dei contagi e dei decessi e soprattutto della pressione sulle terapie intensive.
«È il numero più interessante. Significa che le misure di contenimento stanno funzionando bene ed è ancora meglio che proseguano. In assenza di barriere avremmo avuto una tragedia inimmaginabile, le epidemie non concedono tregua se non si cerca di fermarle in modo deciso».
Angelillo si augura che le misure siano protratte oltre per altri 15 giorni dopo il 3 aprile.
«A livello territoriale sarà fondamentale mettere in condizione i dipartimenti di prevenzione impegnati sulla sorveglianza dei pazienti in isolamento di garantire l’assistenza nei tempi giusti. In alcuni contesti può succedere che il tampone per verificare positività o negatività del paziente non ospedalizzato venga fatto con ritardo. Ecco perché molte Regioni sono contrarie alla strategia di uno screening di massa di tutta la popolazione proposto dalle Regioni del Nord. Noi non potremmo permettercelo, in Campania e suppongo in molte altre realtà del Centro-Sud».
In Campania, sarà questa in corso la settimana decisiva.
«Si vedrà il risultato degli eventuali contagi legati alla moltitudine di persone fuggite dal nord. Se supereremo questo momento sarà un buon segnale. Finora ci siamo trovati in una fase di relativa tranquillità, non abbiamo avuto grossi focolai. Voglio essere ottimista. Ci siamo ben preparati con reparti ad hoc».