Alla guida del gruppo Ricciardi dell’Oms. Allo studio il passaporto digitale, potrebbe essere utilizzato in una sessantina di focolai. «Nessun Grande Fratello»
Ieri abbiamo scritto che il governo sta vagliando l’ipotesi di una svolta alla coreana per rallentare l’epidemia Covid-19. Oggi la Stampa scrive che questa mattina si riunirà la task force guidata da Walter Ricciardi, dell’Oms. Inizierà ufficialmente la valutazione del progetto.
Progetto che, spiega il quotidiano, si articola in tre punti. Innanzitutto mettere a sistema i dati di cui si dispone, tra regioni e governo per ricostruire la mappa dei contatti dei contagiati asintomatici finora individuati.
In secondo luogo potenziare la teleassistenza a quanti sono in casa, con sintomi leggeri o del tutto asintomatici.
Infine il punto più importante, il contact tracing, vale a dire il tracciamento digitale dei contatti degli asintomatici (i più pericolosi) e degli anziani (i più esposti al virus), e l’attivazione di un “passaporto digitale”. Si tratta di una sorta di patente che sostituisce l’autocertificazione cartacea per evitare il lockdown.
Non si sa ancora che forma assumerà il passaporto. Ricciardi dichiara:
«Nessuno deve temere un Grande Fratello, ci potremo avvalere di un mix di tre strumenti che già esistono, nel tracciamento: compagnie telefoniche, carte di credito, telefoni cellulari».
Tutto sarà gestito tenendo conto delle leggi sulla privacy e del parere del garante.
La Stampa spiega che non si tratterà di una schedatura di massa, ma di ricostruire le catene di contagio in una sessantina di focolai, dunque in un numero circoscritto di persone.
Il progetto coinvolge il Politecnico, la Bocconi e il Centro medico Santagostino di Milano, l’Isi Foundation di Torino, la fondazione Kessler di Trento, e vari altri istituti.