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Ricciardi: “Saggio chiudere le scuole almeno fino a Pasqua. Il virus può procedere fino a fine luglio”

Intervista al Corriere Alto Adige: “Molto dipende dal rispetto delle misure governative. il tasso di mortalità da noi è come in Cina. Mi preoccupa quanto accade in Asia e Africa. “

Ricciardi: “Saggio chiudere le scuole almeno fino a Pasqua. Il virus può procedere fino a fine luglio”

Il Corriere Alto Adige intervista Walter Ricciardi, membro dell’Oms e consulente del Ministero della Salute. Da settimane ribadisce che la decrescita della curva dei contagi dipenderà da quanto la popolazione italiana osserverà le prescrizioni governative.

Spiega in che fase siamo.

“In una fase di diminuzione della crescita dei contagi al Nord, ma sempre di crescita. E qui abbiamo un enorme carico di malati. Nel CentroSud assistiamo ad un graduale incremento”.

Ricciardi parla anche della querelle sul tasso di mortalità da Covid-19. Lo si misura rispetto al numero dei contagiati, dunque è stimato attorno al 7,9% ma poiché i contagiati potrebbero essere molti di più, in realtà il tasso potrebbe essere più basso.

“Io credo sia compreso tra il 2 e il 3% come in Cina”.

Di certo la pandemia è stata sottovalutata, dichiara Ricciardi. Come i suoi inviti all’allerta. Questo virus ha una velocità di contagio enorme.

“La propagazione ha un indice superiore a due. Significa che una persona ne infetta due, due ne infettano quattro, quattro otto e così via. La Sars o una normale epidemia di influenza si fermano a 1,2”.

Non è possibile ancora prevedere quando si raggiungerà il picco.

Dipende dal livello di adesione alle norme. In tanti affollano ancora spazi, non rispettano le misure di sicurezza. È una grande incognita”.

Se le misure del Governo fossero rispettate, spiega,

“mi attenderei che questa settimana continui a crescere ma con cifre inferiori, che la prossima cominci a diminuire al nord e aumenti in modo contenuto al sud e che la settimana successiva decresca ovunque”.

Si arriverebbe al 5 aprile, insomma. Le scuole dovrebbero riaprire il giorno dopo.

“Sarebbe saggio chiuderle fino a Pasqua e poi valutare nuovamente”.

Tutto dipende dal rispetto delle misure contenitive che, se fossero rispettate, sarebbero sufficienti. Ma c’è ancora gente per strada e questo potrebbe portare ad un inasprimento che avrebbe delle serie ripercussioni anche sul mondo della produzione e del lavoro. E comunque alcune restrizioni andavano introdotte prima, dice. Nel weekend dell’8 marzo, ad esempio,

“Abbiamo assistito sulle vostre montagne e località turistiche a ciò che è avvenuto in tante arti del Paese. Non mi ha sorpreso. Quando vedi fenomeni simili sai già che ci saranno tantissimi contagi. Forse qualcuna di queste misure restrittive poteva essere adottata prima”.

Ricciardi definisce marginale, nel contenimento dell’epidemia, le condizioni climatiche.

“I virus respiratori privilegiano il freddo, mentre il caldo-umico le svantaggia. Anche perché le persone tendono a vivere di più all’aperto. Ma in questo momento non incide”.

La cosa che lo preoccupa è l’estensione del contagio in Europa, ma anche di più in Africa, Asia centrale e altre aree, dove, dice,

“sta accadendo qualcosa che non viene misurato. Sono stati effettuati pochissimi test, mi preoccupa molto”.

Indica anche una data verosimile di fine. Che non è vicina.

“La Sars iniziò con una tempistica simile e terminò a maggio-giugno. Il coronavirus può procedere fino a luglio. Speriamo di no, ma è verosimile”.

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