Ieri ottomila denunciati. Dal Viminale: basta essere comprensivi con i cittadini, scatta la linea dura. Ospedali al collasso, le persone non capiscono
Da ieri il modulo per l’autocertificazione che ciascuno di noi deve compilare quando esce di casa per motivi necessari è cambiato. Il Corriere della Sera spiega come.
E’ stata un’indicazione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che, contemporaneamente, ha chiesto al capo della polizia Gabrielli e ai prefetti di tutta Italia una nuova stretta dei controlli per chi viene sorpreso in strada senza giustifica. Il numero dei contagi da Covid-19 continua ad aumentare, e anche quello dei denunciati per violazione delle disposizioni governative. Occorre rimediare.
Il modulo di autocertificazione adesso comprende la voce relativa alla quarantena. Chi lo compila, cioè, dichiara di non essere in quarantena né positivo al virus. Dunque, se mente, può essere denunciato per procurata epidemia. La pena arriva fino a 12 anni di carcere.
Una stretta necessaria perché la gente continua ad uscire. Nonostante tutti si appellino al senso di responsabilità della popolazione, poiché solo evitando i contatti sociali e dunque limitandosi ad uscire di casa quando strettamente necessario si possono rallentare i contagi. La situazione dei nostri ospedali è drammatica, eppure la gente continua a uscire di casa.
Da quando è entrato in vigore il decreto governativo che impone di non uscire, l’11 marzo, sono state controllate un milione e 250 mila persone e più di 415 mila negozi. I denunciati sono oltre 35 mila. Solo nella giornata di ieri sono stati 7.890, il 13,5% in più rispetto al giorno precedente. Lo stesso discorso vale per i commercianti. 1.319 hanno deciso di aprire lo stesso, nonostante il divieto del governo.
Nelle prime ore del divieto il ministro Lamorgese aveva invitato poliziotti e carabinieri ad essere comprensivi con i cittadini. Adesso non più. La richiesta è di applicare la linea dura e il massimo delle sanzioni.
Se nei prossimi giorni le denunce continueranno a crescere, scrive il quotidiano, non è escluso che si arrivi a una stretta più decisa. Del resto la ministra, tre giorni fa, lo aveva dichiarato:
«Siamo pronti a nuove scelte coraggiose per fermare il virus».