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Una sola volta in Ucraina, il bilancio del Napoli con le squadre dell’Est Europa

Una sola volta in Ucraina, il bilancio del Napoli con le squadre dell’Est Europa

Siamo in semifinale di Europa League. Ventisei anni dopo. E stasera giocheremo contro il Dnipro. Squadra ucraina. L’unico precedente con le squadre ucraine è proprio col Dnipro Dnipropetrovsk nell’Europa League 2012/13: c’era Mazzarri in panchina, ed abbiamo vinto in casa 4-2 con quattro reti di Edinson Cavani, mentre in trasferta avevamo perso 3-1: unica rete, su rigore, ancora (come sempre) di Cavani. Quella partita era valida per la fase a gruppi. Quella di stasera per una semifinale. Ci sono 3 turni di gioco di differenza.

Gli azzurri però hanno un buon bilancio complessivo con le squadre dell’est Europa:

anni sessanta: Erano gli ottavi di finale della Coppa delle Coppe della stagione 1962/63, il Napoli è stato sorteggiato con gli ungheresi dell’Ujpesti Dozsa. C’era Pesaola in panchina. Il primo turno in trasferta finì 1-1, segnò Achille Fraschini dopo un’ora di gioco. Al ritorno al San Paolo finì con lo stesso risultato: segnò Ugo Tomeazzi, due stagioni al Napoli tra serie A e serie B. Le normative Uefa dell’epoca non prevedevano supplementari o calci di rigore, per cui per determinare la squadra vincitrice ci fu lo spareggio in campo neutro allo Stadio Olympique la Pontaise di Losanna: finì 3-1 per gli azzurri, con le reti di Ronzon, Fanello e Tacchi.

Il turno successivo vide porsi al Napoli gli jugoslavi dell’OFK Belgrado: giocarono prima in trasferta, il 6 febbraio del ’63 e persero 2-0. Al ritorno invece, il 20 marzo, dopo un mese e mezzo, il risultato fu di 3-1: Canè, Amos Mariani e Giovanni Fanello i marcatori. Quest’ultimo, due stagioni al Napoli contornate da 4 reti in campionato. Sebbene fosse un attaccante. Pagato neanche poco: al Milan, le casse azzurre versarono 150 milioni. (Uanema d’ ‘o Priatorio). Spareggio anche in questo caso, al Velodrome di Marsiglia: 3-1 per gli slavi il punteggio finale, unica rete per gli azzurri siglata da Faustinho Canè.

Nel 1966, nel primo turno di Mitropa Cup, giochiamo contro la famosa Stella Rossa di Belgrado, unico precedente tra le due squadre che, nel contesto della coppa ormai estinta, vede favorire quest’ultima squadra: il 23 marzo, l’andata, finì 2-0 mentre il ritorno al San Paolo l’11 aprile finì 2-1 con le reti di Juliano e Altafini. Grazie ai gol segnati in trasferta, passò la Stella Rossa ed il Napoli fu eliminato al primo turno.

anni settanta: Al primo turno di Coppa Uefa del 71/72 il Napoli incontra la prima squadra rumena della sua storia, la più famosa, il Rapid Bucarest. Gli azzurri di mister Giuseppe Chiappella vincono solo 1-0 l’andata in casa il 15 settembre, ma al ritorno i rumeni ne segnano due e si portano al secondo turno della Coppa più ambita d’Europa. L’unico gol segnato dal Napoli fu un autorete. Amara eliminazione.

Un po’ meglio invece andò tre anni dopo, nel 74/75, sempre in Coppa Uefa, contro gli ungheresi del Videoton FC: Vinicio in panchina, Pogliana e Massa ne fanno uno a testa vincono l’andata nello stadio di casa, 1-1 il punteggio del ritorno, rete segnata da Giorgio Braglia. Stesso anno, stessa competizione: negli ottavi di finale incontriamo i cechi (all’epoca cecoslovacchi) del Banik Ostrava: perdiamo 2-0 in casa e 1-1 in trasferta, rete di Giovanni Ferrandini, uno sfortunato centravanti che in tre stagioni al Napoli entra in campo solo 13 volte siglando due reti, prima al Cagliari e poi alla Sampdoria, a causa di una serie di infortuni.

Due anni dopo, nel 76/77, si vola in Polonia per giocare contro lo Slask Breslavia i quarti di finale di Coppa delle Coppe: gli azzurri guidati da Bruno Pesaola, in seconda battuta, fanno 0-0 all’andata nello stadio Olimpijski di Breslavia, mentre 2-0 al ritorno al San Paolo e polacchi a casa grazie alle realizzazioni di Massa e Chiarugi. Quell’anno il Napoli arrivò in semifinale di Coppa delle Coppe, perché eliminato dall’Anderlecht. Ma questa, è un’altra storia, come dicevano gli Squallor.

anni ottanta: Siedeva sulla panchina partenopea mister Rino Marchesi, il primo allenatore del Napoli che allenò Maradona. Era il primo turno di Coppa Uefa dell’81/82. Contro gli azzurri, c’erano gli jugoslavi del FK Radnicki Nis. 2-2 l’andata in casa, per effetto delle reti di un rigore di Giuseppe Damiani e di un calcio di punizione a due in area di rigore realizzato dal compianto Gaetano Musella. Al ritorno, allo stadio Radniki di Nis, fu 0-0: Giulio Accatino, inviato speciale de La Stampa, definisce nel suo pezzo “Vano e tardivo l’assalto del Napoli. Azzurri eliminati dal Radniki”.

anni duemila: Dopo tantissimi anni, il Napoli ritorna in Europa. Era il 2008, secondo turno preliminare di Coppa Uefa, meglio conosciuto come Coppa Intertoto. Il Napoli vede sfidarsi contro gli albanesi del KS Vllaznia Scutari: mister Reja in panchina schiera il suo solito e vincente 3-5-2 per giocare l’andata nella calda terra albanese il 14 agosto del 2008. Finì 3-0 per gli azzurri grazie alle realizzazioni di Denis ed alla doppietta di Inacio Pià. Due settimane dopo, nel caldo stadio di Fuorigrotta, fu di 5-0 il punteggio finale: doppietta di RInaudo, reti di Pià, Lavezzi ed Hamsik.

Quattro anni dopo, nella neonata Europa League del 2012/13, il Napoli gioca i sedicesimi contro i cechi del FC Viktoria Plzen: era San Valentino del 2013, l’andata si giocava al San Paolo, tante coppiette a condividere l’amore per il Napoli. Amore, quella sera, non corrisposto: gli azzurri soccombono malamente in casa perdendo 3-0. Al ritorno, una settimana dopo, si perde ancora con un solo gol in meno rispetto all’andata. Siedeva sulla panchina del Napoli allenatore Walter Mazzarri.

Siamo giunti all’attuale stagione d’Europa League. Sì, perché il Napoli nella fase a gruppi ha giocato andata e ritorno con lo Sparta Praga, squadra della Repubblica Ceca, e con lo Slovan Bratislava, squadra slovacca. Con i primi. In casa avevano vinto 3-1: rigore di Higuain, e doppietta di Mertens in rimonta dopo la rete al 14’ di Husbauer. 0-0 il 27 novembre la partita di ritorno. Con i secondi, invece, il Napoli vince all’andata per 2-0 in trasferta allo Stadion Pasiensky di Bratislava: reti di Hamsik ed Higuain. Fattore H. Al ritorno, al San Paolo, l’11 dicembre è 3-0 il punteggio finale: Mertens, Hamsik e Zapata i marcatori. Siedeva, e siede tuttora, e si spera siederà ancora, in panchina allenatore professore signor Rafa Benitez.
Michele Bellame

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