Caro Max, scusami se ti importuno ancora a distanza di poco giorni, ma sarà l’articolo che ti ho scritto di recente e che tu cortesemente mi hai pubblicato, sarà che sotto Pasqua i miei ritmi di lavoro si sono un minimo rallentati ma ho rimesso il naso tra i commenti che raccogliete sul sito.
Ed e’ proprio leggendo quelli riguardo il prossimo sponsor tecnico della società che finalmente sono riuscito a interpretare l’evoluzione, anzi l’involuzione della tifoseria napoletana.
Vedi caro Max, tu da un po’ vai dicendo che la tifoseria napoletana si sta juventinizzando. Perdonami, ma sbagli. Vedi, la tifoseria napoletana è diventata radical-chic e le discussioni sulle magliette ne sono la prova provata. Lo sponsor Lete? Orrore quella macchia rossa sulla maglietta azzurra, quella buatta di pomodoro, ma che scherziamo? Via, via. Poco importa che la Lete versi robusti emolumenti nelle casse del Napoli. La maglia camouflage? Orrore, che cafonaggine, poco importa se sia probabilmente tra le più vendute della storia del Napoli. È mai possibile che gente col nostro esprit de finesse possa andare allo stadio co sta roba? La maglietta jeans? Oddio, oddio io solo polo piquet, possibilmente Lacoste o male che vada Ralph Lauren, sia mai, che direbbero i miei vicini interisti?
E così via discorrendo. A un passo dalla finale di Coppa Italia? Ancora con questa Coppa Italia? Ma non vedi che sei demodé? I quarti di Europa League? Beh sì, è il minimo dopo l’eliminazione dalla Champions League, ma tanto rimane una coppetta. Pareggio con l’Atalanta? Ma come osate pareggiare con quei bifolchi muratori bergamaschi? E così via.
Vedi Max, nella puntata di “Sfide” dedicata a Diego, a un certo punto si vede un grottesco mago che vuole scacciare gli influssi negativi delle società del nord sul Napoli. E io a dir la verità mi sono sempre vergognato di questo folklore abborracciato e diciamolo pure volgarotto e triviale. Quello stesso che portava un tempo al conio di slogan entrati nella storia: dal “Didì Vavà e Pelè site a uallera ’e Canè” al definitivo e lapidario “Giulietta è na zoccola”.
Vedi Max, gli juventini sono boriosi e supponenti perché hanno un palmares che sebbene conquistato in maniera ambigua almeno autorizza loro una certa spocchia da padroni del vapore.
Invece i tifosi napoletani sono radical-chic, spocchiosi perché si ritengono migliori (come allenatori, DS e recentemente pure direttori di marketing) ma senza avere niente alle spalle, come degli intellettuali spiantati. La nostra bacheca è quella che è, la nostra presenza nel calcio che conta è sporadica eppure ci sentiamo in diritto di guardare con sufficienza risultati che solo dieci anni fa avremmo firmato col sangue.
Che ti devo dire caro Max, che ci ridiano i maghi scaccia jella, i pulmann chiassosi ma felici, il tifoso sguaiato ma vitale che di questi tifosi rancorosi e con la puzza sotto al naso non se ne può più.
Eugenio Angelillo