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Gianni Mura: «In Italia i tifosi amano solo quando si vince. Squallida la scena di Roma. Assurdo contestare Benitez»

Gianni Mura: «In Italia i tifosi amano solo quando si vince. Squallida la scena di Roma. Assurdo contestare Benitez»

Anche Gianni Mura, nella consueta rubrica domenicale su Repubblica, torna sul calcio italiano in mano agli ultrà e sulla malattia di un certo tifo. Un breve passaggio è dedicato anche a Benitez. Ne riportiamo qualche stralcio.

“Brutto quel che è accaduto dopo Roma-Fiorentina, giovedì. Non è una novità per i nostri campi, è solo una squallidissima replica. Cambia lo sfondo, cambiano i colori delle maglie e delle sciarpe. Non cambia la sostanza: i reprobi a capo chino sotto la curva, processati da loro tifosi autonominatisi giudici e custodi dell’onore. Parola troppo impegnativa e fuorviante, basterebbe sostituirla con dignità. (…) Non c’è dignità in quel rito tribale da secoli bui, nel minacciare mazzate e visite casa per casa se la Lazio vincesse il derby. Se il tifo è una forma d’amore, oltre che una malattia, non è un bell’amore quello che scorta, accarezza e sostiene finché le cose vanno bene (cioè finché si vince) e abbandona, colpisce e insulta quando non si vince più. I primi a ribellarsi a queste usanze barbare dovrebbero essere i giocatori, avessero un’intelligenza collettiva. (…) Basterebbe salutare dal centro del campo, come si fa quasi dappertutto, ossia in tutti gli stadi dove non sono le curve a dettar legge, come disse anni fa Capello, e aveva ragione. S’è visto a Dortmund, si vede sui campi inglesi, e infatti Cole era il più indignato, giovedì sera. (…)

Ma è ben strana la vita: si contesta una squadra che è, pur declinante, al secondo posto. Come si contesta Benitez a Napoli. Nel festival dell’assurdo, su tutti i quotidiani di ieri le indiscrezioni su chi prenderebbe il posto di Garcia e Sabatini in caso di taglio o partenza volontaria: Mazzarri e Branca. Fatti fuori su massicce pressioni dei tifosi dell’Inter.”

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