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I lunedì sera di Totti al calcio a otto, tra docce fredde e una tribuna di 700 posti costruita per lui

Meraviglioso articolo di Repubblica che racconta la nuova vita calcistica del Capitano. «In tanti si lamentano degli spogliatoi, lui mai una parola»

I lunedì sera di Totti al calcio a otto, tra docce fredde e una tribuna di 700 posti costruita per lui
Foto tratta dal quotidiano la Repubblica

Meraviglioso articolo di Matteo Pinci oggi su Repubblica. Racconta la nuova vita calcistica di Francesco Totti che partecipa con la sua squadra – il Totti Sporting Club – a un torneo di calcio a otto non riconosciuto dalla Federcalcio. Si sono accorti di lui grazie a un video amatoriale che è circolato moltissimo sui social.

Racconta Pinci:

Il lunedì sera lascia a casa Ilary e i bambini e torna a vestire la maglia numero 10. Non è giallorossa ma grigio scuro, non può lanciarla in curva a fine partita ma dovrà lavarla nella lavatrice di casa.

La sua squadra è sesta in classifica. Gli avversari – racconta Repubblica – sono ragazzi tra i 20 e i 30 anni, studenti, molti lavoratori.

Non c’è lunedì in cui Francesco non si fermi a fine partita con avversari e compagni. S’è abituato alle docce a volte fredde in spogliatoi prefabbricati su campi periferici, gli stessi dove chiunque può prenotare un’ora di gloria settimanale per sfidare amici o colleghi. La presenza dell’ex numero 10 della Roma è diventata però un elemento di richiamo spaventoso: sul campo di Castel Fusano di proprietà della famiglia Totti, dove gioca le partite in casa e ha sede anche la sua scuola calcio, si radunano in media mille persone con l’unico desiderio di ammirare ancora una volta un suo colpo di tacco, un pallonetto. Hanno dovuto costruire una piccola tribuna da 700 posti che il suo allenatore, l’amico Carlo Cancellieri, ha ribattezzato il “Totti stadium”. Gli altri si accalcano a bordo campo, aggrappati alle reti di recinzione.

Repubblica riporta le dichiarazioni di Fabrizio Loffreda uno degli organizzatori:

«Ci sono tanti ragazzi che prima della partita si lamentano degli spogliatoi, del freddo. Lui non ha mai detto una parola: arriva per primo e si mette a tirare le punizioni, una volta mi fa “ora prendo la traversa, c’ho il piede caldo”. E l’ha presa».

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