«Non mi piace giocare con due linee da quattro. All’estero la considerazione del Napoli è molto più importante di quella che avete voi.
In diretta da Castel Volturno la conferenza di Rino Gattuso nuovo allenatore del Napoli, con lui Aurelio De Laurentiis
De Laurentiis: «Non è vero che ci sono stati contrasti tra me e Ancelotti. Mi dispiace che le cose siano andate così, ci si divorzia da marito e moglie ma si mantengono buoni rapporti. Abbiamo coltivato un sogno e poi con grande responsabilità, per non rovinargli il palmares ho cercato di salvaguardarlo e gli ho detto: “Carlo è arrivato il momento di dividerci»
Gattuso: «Il Napoli negli ultimi dieci anni è protagonista in Italia e in Europa. È una grande squadra, i calciatori mi piacciono tantissimo. Il 99% dei giocatori è funzionale al calcio che voglio giocare. L’ho visto domenica per la prima volta e per non essere visto da voi ho percorso sei ore in macchina all’andata e al ritorno».
«Ho sentito Ancelotti. Sapevo che dovevo chiarirmi con Carlo. Poi ho dovuto lasciare alcuni compagni dello staff. Carlo è stato calcisticamente un papà, mi ha fatto crescere. Nei momenti di difficoltà l’ho sempre chiamato e si è sempre messo a disposizione. Anche oggi si è dimostrato un grandissimo uomo. Non fate i paragoni, lui ha vinto tutto nel mondo. Io sono un allenatore giovane e devo dimostrare ancora tanto. Lui ha dimostrato».
«L’obiettivo è andare in Champions League».
«Testa bassa, dobbiamo pedalare. Abbiamo l’obbligo di provarci e comandare le partite».
«Il pubblico? Si ricompone con i risultati, il senso di appartenenza, prestazioni importanti e recuperare punti. E riuscire a esprimere un buon gioco».
«Chi fa questo mestiere, è legato ai risultati. Al di là del contratto. sarei venuto anche con un contratto di soli sei mesi. È una squadra importante, di qualità, i giocatori sono fatti col pennello per quello che voglio fare. È perfetta per la mia tipologia che è il 4-3-3. Siamo sei più io nello staff, il presidente si è pure lamentato».
«Ibrahimovic? Troppo facile parlare di lui».
«Ancelotti, non volevo chiamarlo prima della partita».
«Quando le cose non vanno bene, si va sempre alla ricerca degli alibi. Possiamo migliorare la linea di difesa, su come tenere il campo, su come si può palleggiare».
«Crea imbarazzo vedere il Napoli in questa posizione di classifica. Squadra ne è consapevole. L’obiettivo è la Champions. Ha tutte le possibilità per giocarsi la carta di andare in Champions».
«Carlo è una persona molto navigata. Sa quel che può dire e quel che non può dire. Da parte sua grandissima disponibilità. È stato molto molto importante sentire le sue parole».
«È una squadra consapevole che può fare di più. È un momento che non si aspettavano. Ha voglia di rivalsa. Ho avuto sensazioni buone. Non mi aspettavo organizzazione così efficiente, non immaginavo simili strutture».
«So dove sono arrivato, so che aria si respira, amo il mare ma adesso mi sono messo in un mare grande. Devo stare attento sennò rischio di annegare. Ho consapevolezza di poter lavorare con persone molto preparate. Poi c’è bisogno di risultati. Per me è motivo di orgoglio essere a Napoli in questo momento. Non mi piacevano le squadre che mi hanno offerto, questa è una squadra funzionale. Adesso tocca a me e allo staff fare cose importanti».
«Oggi alleno quello che ho a disposizione. Non rispondo alle domande di mercato, è una mancanza di rispetto parlare di giocatori non miei».
«Mia moglie è italo-scozzese. Mia moglie pensa in inglese, io penso in calabrese. E poi devo trasformarlo in italiano. Ho lasciato casa a dodici anni».
«All’estero la considerazione del Napoli è molto più importante di quella che avete voi. Per i giocatori, la qualità dei giocatori, poi qualcosa non ha funzionato, lo so bene. Devo farmi raccontare meno cose possibili. Mi piace parlare nell’anima delle persone. È normale che oggi c’è qualcuno meno contento. I rancori non ti portano da nessuna parte».
«Ho già un’idea della squadra da mandare in campo, poi vedremo. Il Parma va molto forte».
«L’obiettivo è tornare in Champions».
«Insigne è un patrimonio del Napoli, devo riuscire a trasmettere fiducia a lui come ad altri. È il capitano ed è il simbolo di questa squadra, ma vale per tutti non solo per lui».
«Ci sarà qualche cambiamento di posizione, il resto no. Non mi piace giocare con due linee da quattro. Non si farà nessun test fisico. So che lo staff di Carlo aveva una metodologia non tanto diversa dalla mia, valuteremo la prossima settimana».
«Ho detto subito al Napoli. Abbiamo avuto poche discussioni sui soldi».
«È la squadra responsabile dell’umore dei tifosi. Sta a noi far tornare l’entusiasmo. La Champions è lontana, è febbraio, è una grande vetrina, avremo tempo per pensarci».