Da contratto la società avrebbe molto potere, grazie a numerose clausole. Lo stipendio è di 3,6 per i primi due anni più bonus
Su Il Fatto Quotidiano Maurizio Zaccone e Paolo Ziliani asseriscono di avere in mano il contratto che lega Carlo Ancelotti al Napoli. E ne riportano alcune clausole, che sottraggono all’allenatore diverse libertà, compresa quella di gestire autonomamente i suoi social.
Vediamo nel dettaglio i singoli punti.
Il compenso
Ancelotti non guadagna 6,5 milioni netti, come si dice, ma 3.593.725 per i primi due anni, che salgono a 3.993.725 il terzo anno. A questi poi vanno aggiunti i premi per gli obiettivi raggiunti: 500.000 per lo scudetto, 150.000 per l’accesso in Champions. In caso di accesso agli ottavi il premio è di 200.000 euro. La vincita della Champions frutta al tecnico 1 milione.
La rescissione dal contratto
Il Napoli può recedere dal contratto versando ad Ancelotti una penale. Qualora fosse stata esercitata entro il 31 maggio di quest’anno sarebbe stata di 750.000 euro. Se sarà esercitata entro maggio 2020 sarà di 500.000.
Il ritiro
In questo caso decide la Società. Il contratto stabilisce che i ritiri e la loro durata
“dovranno essere oggetto di preventiva condivisione tra l’Allenatore e la Società, che, in caso di disaccordo, potrà legittimamente disattendere la volontà dell’Allenatore”.
Diritti di immagine
Per la cessione dei diritti d’immagine la Società conferisce ad Ancelotti un compenso pari a euro 406.275,00 netti l’anno. L’allenatore si impegna a presenziare a eventi, spot, foto e interviste decise dal club.
L’automobile e i vestiti
Ancelotti ha l’obbligo di utilizzare l’auto fornita dal club per tutti gli spostamenti, di non cederla ad altri, di non portarla in officine non autorizzate. La benzina, i lavaggi e i rabbocchi di olio sono a carico suo. Tutto scritto nero su bianco. Inoltre il tecnico deve
“custodire con diligenza gli indumenti ed i materiali forniti dal club e deve rifonderne il valore se smarriti o deteriorati per colpa sua”.
Libertà di parola
L’allenatore “non ha diritto di interferire nelle scelte gestionali e aziendali della Società”.
“L’Allenatore si impegna a condividere e redigere con la Società ogni comunicato e/o espressione del proprio pensiero diffusa su qualsivoglia mass media”.
Per ogni singola violazione dell’obbligo il tecnico paga una penale di 100 ero.
I social
Chi scrive sui social di Ancelotti? Il tecnico, certo, ma può farlo anche De Laurentiis.
“Il Club ha il diritto di accedere al sito Internet e/o alla/e piattaforma/e ‘social’ (e/o alle relative pagine e/o account) dell’Allenatore, inserendo espresse comunicazioni anche a nome dell’allenatore, il quale con la sottoscrizione del presente Contratto dà espresso mandato al club ad effettuare tali inserimenti (…) impegnandosi a fornire al club le chiavi di accesso (sito, account ecc.)”.
Si tratta di una semplice sintesi del contratto, scrive Il Fatto.
“dettagli che dicono molto sulla natura dei “legami” e sull’umanità degli attori coinvolti. Se sia più paradossale l’accondiscendenza (eufemismo) di Ancelotti o più sfacciata la ribalderia di De Laurentiis nel proporli non sapremmo; forse la verità sta nel mezzo. In fondo i contratti, come i matrimoni, si fanno in due”.