Solo i big scelgono liberamente. I nuovi arrivati no. Repubblica scrive che è un modo per tenerli con i piedi per terra, far capire che la maglia ogni volta va meritata
Su Repubblica una curiosità sui numeri di maglia della Nazionale. I big li scelgono da soli, i giovani no. A loro li assegna direttamente il ct Mancini.
Il quotidiano scrive che è
“un modo per tenerli con i piedi per terra, far capire che la maglia è transitoria, non un diritto acquisito e che ogni volta va meritata”.
Non è una questione banale. Una volta, scrive il quotidiano, i numeri di maglia erano icone, ognuno rappresentava un ruolo e non si derogava. Da anni, invece, i numeri sono diventati simboli commerciali, quasi dei marchi. Basta pensare a come CR7 abbia spesso sostituito nome e cognome del fuoriclasse della Juve.
Per anni le nazionali sono state porto franco:
“scelta in ordine alfabetico per ruolo, con rare eccezioni. Solo dall’Europeo 2000 l’azzurro si è piegato, consentendo ai calciatori di indossare il numero più consono: prima fu Totti a lasciare il 10 a Del Piero scegliendo il 20 delle origini. Due anni dopo (e per quelli a seguire) Del Piero ricambiò il favore optando per il 7 che vestiva da ragazzino al Padova. Una scelta che domani, da Tonali in giù, qualcuno dovrà rimandare: aspettando di diventare grande”.