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Napoli-Cagliari 0-1, al San Paolo va in scena il remake di Napoli-Perugia

Gol in contropiede dopo un assedio nel secondo tempo. Partita stregata. Ovviamente non si può imprecare solo contro la sfortuna

Napoli-Cagliari 0-1, al San Paolo va in scena il remake di Napoli-Perugia

La beffa era nell’aria. Il calcio è così, sembra una frase fatta. Lo è. Ma è così. Napoli-Cagliari si gioca a una porta, soprattutto nel secondo tempo, con una serie di occasioni in fila e all’ultimo minuto, in contropiede, il Cagliari segna con Castro. E porta via i tre punti. È sembrato il remake del celeberrimo Napoli-Perugia ma in questo caso il gol loro è arrivato alla fine e non all’inizio di partita. Oggi come allora, la sensazione è che il pallone non sarebbe mai entrato in porta. Ovviamente in caso del gol avremmo raccontato un’altra partita. In questo, ha ragione decisamente Ancelotti che però è nel calcio da troppo tempo per non sapere che alla fine i risultati condizionano tutto. 

Detto questo, Meret non ha mai compiuto una parata. Il Cagliari nel primo tempo non ha mai tirato in porta. Nella ripresa, un colpo di testa alto di Ionita e poi il gol.

Noi del Napolista siamo sempre poco inclini a rifugiarci nella sfortuna. Il Napoli ai punti avrebbe stravinto, non c’è dubbio. Però bisogna comunque andare alla ricerca di quel che non è andato, per forza di cose. Il Napoli nel primo tempo non riesce ad accelerare. Entra in campo con meno convinzione. I ritmi sono compassati. C’è da dire che il Cagliari si difende sempre. Nel primo tempo come nel secondo. Sempre di più. Il Napoli nei primi 45 minuti fatica a trovare il bandolo del gioco. Il Cagliari chiude bene gli spazi. Ancelotti parte con una squadra di piccoli: in avanti Mertens e Lozano (deludente) con Insigne a sostegno. Ancelotti mette i tre vicini nel tentativo di rendersi pericoloso con i fraseggi ma i tre stasera parlano lingue diverse. Il Napoli crea poco. La prima occasione arriva solo grazie a un retropassaggio sbagliato dei sardi. Poi ne avrà altre due: con Mario Rui e soprattutto con Insigne. Ancelotti comincia lasciando fuori Fabian, Koulibaly e le torri.

Nel corso della partita, Ancelotti le prova tutte. A inizio ripresa, entra Koulibaly per Maksimovic. Il tecnico arretra Mertens, cerca di creare spazi. Accentra Callejon per lasciare spazio a Di Lorenzo. Lozano è evanescente, non punge mai. Così come Insigne. Mertens ci prova appena ha uno spiraglio. Colpisce due pali. Vorrebbe spaccare il mondo. È dura trovare lo spiraglio con questo Cagliari che comprensibilmente nel secondo tempo si mette a difesa della porta. La costruzione è affidata a Zielinski che gioca una buona partita, di qualità e di quantità.

L’elenco di occasioni nel secondo tempo è lungo, lunghissimo. Dopo una buona chance per Ionita al 50esimo, si gioca a una porta sola. Squadra pericolosa su corner: con Manolas, Di Lorenzo, Koulibaly su cui è bravissimo Olsen. Poco prima, il portiere si lascia sfuggire un tiro di Zielinski che finisce ancora una volta in corner.

Il Napoli non riesce ad accelerare. Anche perché non ci sono spazi. Gli azzurri non calano di ritmo, il Cagliari ovviamente rincula. Al 62esimo, cross basso di Di Lorenzo, Mertens arriva primo sul pallone e centra il palo. Poi è ancora Mertens: gran destro da fuori e pallone deviato sul palo. Al 70esimo, dopo l’ingresso di Llorente, clamoroso salvataggio di Pisacane sulla linea: è proprio lo spagnolo, di testa, a servire un pallone che Dries deve solo spingere in rete ma i sardi sono bravissimi a rifugiarsi in corner.

Man mano che passano i minuti, il Napoli è come si scoraggiasse. Sembra una partita stregata, proprio come quel Napoli-Perugia di quasi quarant’anni fa. A differenza di altre volte, il Napoli non riesce a emergere nel finale di partita. Fino all’88esimo, quando la squadra di Maran segna in contropiede.

È una brutta sconfitta per il Napoli. Le sconfitte non sono mai belle. Per il Napoli è la seconda in cinque partite di campionato. Da domani, presumibilmente, ci si interrogherà su Lozano. Oltre che su Insigne (discorso vecchio). Se il pallone fosse entrato… Ma sono ragionamenti che lasciano il tempo che trovano.

Il Napoli può prendersela con sé per il primo tempo sotto tono e per aver perso lucidità nel finale. È un passo falso che pesa. Solo una settimana fa, in questo stadio, il Napoli ha battuto il Liverpool campione d’Europa. Adesso la squadra dovrà mettersi alle spalle questa serata e guardare avanti. Il Cagliari ha giocato la sua partita. Ovviamente difensiva. Meret, ricordiamolo, non ha mai compiuto una parata. A completare la serata da dimenticare c’è l’espulsione di Koulibaly per proteste dopo la rete del Cagliari.

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