La causa dell’argentino potrebbe sancire il principio che i calciatori hanno diritto anche a rimanere nei club, con le stesse opportunità garantite loro alla firma del contratto
sono parole tue
d’amore scritte a macchina
baby, baby
van tanto bene per me
Silvio Berlusconi vince la causa di divorzio contro Veronica Lario e ottiene il – virtuale – risarcimento di 60 milioni di euro. Mauro Icardi, che guadagna – ci informa il Corriere della Sera – 7,5 milioni di euro lordi, intenta un causa per mobbing contro l’Inter. Anche i ricchi hanno i loro diritti, ci mancherebbe. L’elenco delle doglianze di Icardi – sempre dal Corriere della Sera – è dettagliato: accusa l’Inter di averlo discriminato, di averlo escluso da ogni iniziativa pubblicitaria, di avergli tolto la maglia numero 9, di averlo messo fuori rosa per spingerlo ad andarsene, di averlo anche escluso dalla chat della squadra, dove vengono comunicati gli orari e le modalità di allenamento. Oltre all’esclusione dalle esercitazioni tecnico-tattiche, dalle partitelle e dalle amichevoli. «Comportamenti vessatori».
Icardi chiama a testimoniare tutti i compagni di squadra. Potrebbe diventare un nuovo Bosman. Il Bosman dei tempi contemporanei. Caratterizzati dal tetto alle rose, tetto che spinge i club a sbarazzarsi dei calciatori.
All’epoca la sentenza Bosman fu rivoluzionaria – nel vero senso del termine – perché sancì la possibilità per un calciatore di decidere il proprio destino, di sottrarsi al giogo del club al termine del contratto, e ovviamente equiparò i calciatori agli altri lavoratori quindi liberi anch’essi di trasferirsi in Europa. Il principio base era l’opposto a quello di Icardi: Bosman voleva liberarsi dal Liegi.
Icardi vuole rimanere all’Inter. O comunque adesso, dopo aver subito un trattamento a suo dire ingiusto, vuole arrecare un danno all’Inter. E comunque far rispettare i propri diritti. L’argentino vuole rimanere, proprio in forza del contratto, e stabilire che per la durata di quel contratto deve continuare a far parte a pieno titolo della squadra, essere messo nella condizione di onorare il contratto firmato.
Icardi vuole rimanere all’Inter ed essere messo nelle condizioni di giocare ed essere trattato come tutti gli altri. È stata l’estate dei rifiuti al contrario. Il caso Neymar, che vuole andare al Barcellona, è obsoleto. Le controversie contemporanee, figlie dei tempi attuali, sono quelle di Mandzukic, di Dybala (che vogliono rimanere alla Juventus), di Dembélé (che non vuole andare al Psg). È l’evoluzione della sentenza Bosman. Sono i calciatori che vogliono prendere in mano un’altra parte del proprio destino. Non solo vogliono essere liberi di andare, ma anche di restare. I soldi non sono tutto nella vita.
In questo senso, la causa Icardi rischia di stabilire un altro spartiacque nel calcio.