Questa finale di Brasilia per il terzo posto, la finalina come viene definita con perfida grazia per gli sconfitti del Mondiale, è una bojata pazzesca come direbbe Fantozzi.E’ una crudeltà per il Brasile, giù crudelmente abbattuto, che ha solo ancora da perdere. E’ l’ennesimo, insignificante contentino per l’Olanda che non è ancora arrivata a vincere un Mondiale (tre secondi posti) pur cambiando le sue celebri ali di farfalla con la pelle dell’orso.Centosettantatre anni fa, al tempo della regina Vittoria, all’inizio della Coppa America di vela, nelle acque dell’isola di Wight, uno squadrone di 14 velieri del Royal Yacht britannico sfidò l’unica barca americana, lo schooner “America”. L’equipaggio statunitense arrivò al traguardo con otto minuti di vantaggio sull’intera flotta inglese. La regina Vittoria, che dava per scontata la vittoria del suo squadrone, chiese all’attendente: “Chi è il secondo?”. L’attendente le nascose l’amara conclusione della regata: “Non c’è secondo, maestà”.Figurarsi chiedere chi è il terzo a un campionato del mondo di calcio. Bisogna andare a spulciare gli almanacchi per ricordarsene.Al Brasile è toccato due volte arrivare terzo con la finalina dei delusi, la finale di consolazione del cavolo, nel 1938 e nel 1978, quarto nel 1974.Nel 1938, in Francia, si sentiva superiore a tutti e pagò il suo peccato di superbia. A Marsiglia (16 giugno) affrontò l’Italia in semifinale avendo già requisito tutti i posti dell’aereo per Parigi dove tre giorni dopo si sarebbe giocata la finale.La spocchia dei brasiliani arrivò al punto di non schierare l’asso più celebre, il centravanti Leonidas di Rio de Janeiro, definito “il diamante nero”, un indiavolato del dribbling, di ogni acrobazia (famosa la rovesciata che i brasiliani chiamavano “bicicleta”) e con un tiro potente. Volevano riservarselo per la finale.L’Italia vinse 2-1 con i gol di Colaussi, friulano di Gradisca e ala sinistra della Triestina, e un rigore di Peppino Meazza, l’asso dell’Inter, che calciò il penalty con una strana corsa trattenendosi i pantaloncini (s’era allentato l’elastico?). Episodio leggendario non confermato dal filmato del cinegiornale Luce.Piuttosto, i brasiliani dissero che Meazza aveva finto di cadere spiazzando il loro portiere e definirono “paradinha” quel trucco, intraducibile dal portoghese. Potrebbe significare, senza offesa, una paraculaggine.Battuti e scornati, i brasiliani rifiutarono di cedere agli italiani i biglietti dell’aereo per Parigi che la nazionale azzurra fu costretta a raggiungere in treno, vincendo per la seconda volta consecutiva il Mondiale.Il Brasile si sfogò nella finalina di Bordeaux contro la Svezia (4-2) e Leonidas segnò due gol.Nel 1978 non c’erano semifinali a eliminazione diretta. Accedevano alla finalissima le prime di due gruppi conclusivi (A e B), le seconde alla finalina. Il Brasile, giunto dietro l’Argentina nel gruppo A, e l’Italia, dietro l’Olanda nel gruppo B, giocarono la finale per il terzo posto vinta dai brasiliani nello Stadio Monumental di Buenos Aires rimontando con Nelinho e Dirceu il gol di Causio. In quel Mondiale nacque la nazionale azzurra che avrebbe trionfato in Spagna quattro anni dopo.Nel 1974, in Germania, il Brasile fallì la finalina contro la Polonia (0-1) infilato all’Olympiastadion di Monaco da Grzegorz Lato, lo stempiato, che segnò dopo una corsa di cinquanta metri e fu la sua settima rete, capocannoniere del Mondiale.L’Olanda disputa per la seconda volta la finale di consolazione. L’ha fallita nel 1998 in Francia, battuta al Parc de Princes di Parigi dalla Croazia (1-2). Era la nazionale di Kluivert, Van der Sar, Seedorf, Davids, Bergkamp.MIMMO CARRATELLI
La bojata pazzesca della finale per il terzo posto
Mimmo Carratelli
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