L’Olanda acciuffa per i capelli il passaggio ai quarti di finale dopo avere sofferto e subito un Messico magnificamente organizzato. Vince nel recupero (2-1).I messicani hanno sognato per 87 minuti.Un gran gol di Dos Santos (48’ strepitoso sinistro incrociato dalla lunetta) e una grandissima parata di Ochoa li portava in paradiso. Hanno giocato sino all’ultimo con grande dedizione e intelligenza.Li ha puniti un’Olanda che, dopo essere stata a guardare per quasi tutta la partita, sugli ultimi spunti di Kuyt, inesauribile, e Robben, grande guerriero, ha trovato il sorpasso.Sull’ennesimo corner di Robben, un colpo di testa all’indietro regalava a Sneijder, sino a quel momento mediocre, il pallone da scagliare a rete di esterno destro dal limite (87’).Si profilavano i supplementari. Calava la fiducia dei messicani, saliva quella degli olandesi. Sei minuti di recupero e Robben, mai domo, dopo avere sofferto la guardia serrata di Marquez, si infilava di prepotenza in area sulla destra e veniva agganciato proprio del suo “secondino”. Palla sul dischetto e Huntelaar (dal 76’ in campo per un deludente Van Persie) non falliva la mira.Tuli, tuli, tulipàn. Ma a Fortaleza (35 gradi) l’Olanda è stata sul punto di uscire dal Mondiale.Troppo morbido l’approccio alla gara. L’Olanda consegnava il pallino del gioco al Messico che sapeva usarlo con grande intelligenza tattica, più volte pericoloso nell’area degli orange.A sinistra Layun saltava Verhaegh (preferito a Janmaat). A destra, Hector Herrera metteva in crisi il monumentale e lento Martins Indi (entrato al 9’ per l’infortunio di De Jong). Sempre in movimento le due punte Peralta e Dos Santos.Ma, soprattutto, il Messico veniva avanti con più uomini, non solo i centrocampisti che accompagnavano l’azione, anche il centrale di difesa Marquez. A centrocampo, Salcido aveva la meglio su Sneijder. Finiva che era l’olandese a doversi preoccupare del messicano anziché viceversa come era previsto.E’ possibile che, dato il gran caldo (autorizzata la sosta per due cooling-break al 31’ e al 76’), l’Olanda segnasse il passo per fare sgonfiare i messicani. Si giocava, infatti, a un buon ritmo.Il palleggio degli olandesi era prudente, una tattica difensiva. I messicani davano di più, ma erano ancora vivi alla fine. Nell’Olanda c’era l’ombra di Van Persie. La regia di Sneijder era lenta e prevedibile. La difesa era in difficoltà e la perdita immediata di De Jong privava il centrocampo di un uomo d’ordine e di un incontrista combattivo. Robben aveva spunti isolati. Ma alle punte non arrivava mai un passaggio filtrante. Sneijder non ne scoccava uno sganciando lanci improbabili.Il Messico era una gran bella squadra. L’Olanda ha aspettato che si stancasse. Ma i messicani continuavano a correre e quando al 48’ andavano in vantaggio con la felice invenzione di Dos Santos hanno creduto di farcela. Perché la reazione dell’Olanda non era furiosa.Van Gaal utilizzava Depay, schierandolo da ala sinistra, al posto del terzino Verhaegh, molto mediocre. Il ventenne attaccante del Psv Eindhoven, di origini ghanesi, aveva risolto il match con l’Australia (3-2) con un assist e un gol.Il Messico difendeva bene e ingabbiava anche Depay con raddoppi di marcatura. Molto forti i due centrali Marquez e Moreno che, però, a fine primo tempo lasciava il campo infortunato (dal 46’ Reyes). Nel contrasto con Robben non solo ne usciva malconcio, ma faceva fallo da rigore sul quale sorvolava l’arbitro portoghese Proença.L’Olanda non accelerava mai. Si batteva alla grande Kuyt, esterno di difesa e centrocampo, e non si sa quanti chilometri abbia percorso. Robben, raddoppiato e triplicato, tentava spunti impossibili.Il cielo proteggeva il Messico e il suo grande portiere Guillermo Ochoa (28 anni, 1,83, svincolato dopo le stagioni all’Ajaccio), uno dei migliori del Mondiale. Sul corner di Robben, la palla spioveva nell’area piccola messicana dove De Vrij da due passi toccava a botta sicura, ma Ochoa, reattivo al massimo, respingeva a mani aperte e la palla finiva poi sul palo sinistro (56’). Miracolo de Dios!Quando la mano del cielo abbandonava i messicani, che se l’erano guadagnata abbondantemente, l’Olanda arraffava la vittoria negli ultimi sette minuti. Erano sei di recupero calcolando anche i tre minuti per il cooling-break del secondo tempo. OLANDA (4-3-1-2): Cillessen; Verhaegh (55’ Depay), Vlaar, De Vrij, Blind; Wijnaldum, De Jong (9’ Martins Indi), Kuyt; Sneijder; Robben, Van Persie (76’ Huntelaar).MESSICO (3-1-4-2): Ochoa; Rodriguez, Marquez, Moreno (46’ Reyes); Salcido; Aguilar, Herrera, Guardado, Layun; Dos Santos (61’ Aquino), Peralta (75’ Javier Hernandez).ARBITRO: Proença (Portogallo)RETI: 94’ Huntelaar rigore. OTTAVI DI FINALE.Brasile-Cile 4-3 ai rigori (1-1 d.t.s.).Colombia-Uruguay 2-0.Olanda-Messico 2-1Costa Rica-Grecia, 29 giugno, RecifeFrancia-Nigeria, 30 giugno, Brasilia.Germania-Algeria, 30 giugno, Porto Alegre.Argentina-Svizzera, 1 luglio, San Paolo.Stati Uniti / Belgio, 1 luglio, Salvador de Bahia. QUARTI DI FINALEBrasile-Colombia, 4 luglio, Fortaleza.Olanda – Costa Rica/Grecia, 5 luglio, Salvador de Bahia.
L’Olanda supera il Messico nel recupero
Mimmo Carratelli
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