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Se Higuain giocasse sempre contro la Lazio, batterebbe il record di Piola

Il mio Napoli – Lazio

– Rewind. Tre giorni fa.
Degli amici olandesi (padre e figlio): noi appassionati di calcio, piacerebbe andare a San Paolo domenica, è possibile? Tu, tifoso?
Io: nientedimeno?! Io faccio colazione con caffè, cornetto e gonzaline. Ma voi per chi tenete? Ajax? Psv? Feyenoord?
Mark, il padre, mi ha guardato contrariato come se a me venisse chiesto se sono juventino e, senza rispondere, mi ha piazzato nel palmo della mano una tessera: l’abbonamento del Willem II.
Mark: nostra piccola equipe giocare in seconda divisione, purtroppo. Conosci?
Io me la sono ricordata perché tempo fa, a causa di una sua sconfitta, il mio amico Giuffré in una bolletta ci ha perso qualche migliaio di euro e ho solidarizzato: oggi siamo una squadra di buon livello, ma anche noi siamo stati in seconda e finanche in terza divisione.
Mark stupito mi ha chiesto: because of scandal?
“No, nessuno scandalo, Ferlaino, Naldi, Corbelli, crack, fallimento”, gli ho risposto con fermezza. E mentre stavo cercando di spiegare, mi ha interrotto: oh, sorry. Scandal è Iuve, of course. Scuza.
A quel punto, gli ho trovato i biglietti in 5 minuti.

– Allo stadio, rinviando i discorsi sulla struttura del San Paolo (a cui da poco è stato dedicato un plastico molto carino), tra chiacchiere incentrate su Cruijff, Van Basten, Gullit, il nostro Krol, Johnny Rep, i gemelli Van de Kerkhof, i gemelli De Boer e i fratelli Koeman, il loro sguardo è stato però rapito dalle cheerleaders. Sì, non ci volevo credere.

– Poi una domanda: perché i tifosi allo stadio entrare un’ora prima?
Solo un’ora? Ho risposto che Mertens, ex Psv, è un gran bel giocatore.

– E Lazio? Com’è Lazio?
Con la Lazio generalmente si vince in rimonta…

– Ricordi random al San Paolo:
Il 4-3 con doppia rimonta: l’ora di pranzo più emozionante della storia del calcio Napoli;
da 0-2 a 3-2 in cui Freddy Rincon cessò di essere un oggetto misterioso e diventò, almeno per un giorno, un giocatore di calcio.
Il 4-0 con tripletta spaziale che lo consacrò. A fine gara Vinazzani, all’epoca biancoceleste, dichiarò: oggi abbiamo giocato contro un marziano.
1-0, gol di Baroni. Punto. Anzi, Due.
Le tre pere di Cavani lo scorso anno.
Un 2-2 che terminò con un incontro di catch negli spogliatoi tra de Laurentiis e Reja.

– Anche questa volta, Reja è stato accolto con un caloroso applauso.
Anche questa volta mi sono venuti in mente, anzi alle orecchie, tutti i fischi che si beccava all’epoca dalla nostra tribuna.

– L’atmosfera non è stata quella calda da grandi aspettative, ma Parma ancora non era stata digerita. Mentre le sorprese di giornata non sono mancate: Insigne per la prima volta capitano, Valon al posto di Inler, Pandev per Hamsik, Mertens per Calle e Brivitos per Fernandez.

– Vedendolo, non essendo amante del Brivitos ed essendo prevenuto, ho promesso a me stesso di tacere e di non bestemmiarlo.

– Encomiabile il mio sforzo. Ho resistito per ben 70 lunghissimi secondi: Brivitos ha sbagliato un semplice appoggio da cui è scaturita l’ammonizione per Jotto. Puozz…

– Sui successivi tre passaggi errati ho fatto finta di niente, mentre sono diventato paonazzo quando Higuain è stato sgambettato al limite dell’area e l’arbitro ha mostrato solo il giallo al difensore laziale. Per me era da cartellino paonazzo.

– Albiol, autore forse della peggior partita da quando è in azzurro, ha prima servito un avversario da cui è nato un tiro pericoloso di Mauri e poi si è perso Lucic in occasione del primo gol. Da Brivitos. 0-1.

– Beccata la rete, il Napoli ha continuato con il solito gioco: io la do a te e tu me la ripassi dietro. Poi la do a lui e lui la ripassa a Reina.

– Al 28′ un sussulto: Insigne si è liberato al limite, palla a Pandev, palla a Higuain e tiro a giro sul secondo palo ben parato da Berisha.

– Poco dopo, Mertens si è fatto superare come un Novaretti qualsiasi e Anderson non ha raddoppiato solo perché Reina non è De Sanctis. È rimasto in posizione e gli ha deviato la conclusione ravvicinata.

– Mertens mi è sembrato imballato. Come nel day after di una maratona. Ecco. Alla faccia di tutti quelli che sostengono che dovrebbe giocare dal primo minuto…

– Ghoulam in 6 secondi ha mostrato l’intero repertorio del cross imperfetto: prima, in corsa, ha colpito il suo dirimpettaio e immediatamente dopo, da fermo, l’ha sparata nella pista di atletica opposta.
A proposito, ma Maggio?

– A proposito, ho letto che Zuniga scalpita e vorrebbe giocare. L’aria dei mondiali è come lo zufolo per il cobra, l’aceto per lo svenuto.

– Nello speciale concorso di ieri “chi la fa più grossa?”, dopo Brivitos, Albiol e Mertens, è stato il turno di Valon. Ha perso palla a centrocampo ed Onazi non ne ha approfittato tirando al lato.

– Da segnalare anche un tiro (fuori) di Valon. Non accadeva dalla prima amichevole estiva.
Di sinistro. Non accadeva dalla sua prima amichevole.

– Diciamo che Parma era ancora presente e che Mark e Ot (gli amici olandesi) hanno visto giocare il loro Willem molto meglio in altre occasioni.

– Cosa salvo di questo primo tempo? Jotto, un lungo lancio meraviglioso di Gonzalone per Insigne che concluderà alto, una finta di Reina ad eludere l’intervento dell’avversario e…
…e il gol di Mertens.

– Quel gol l’ho visto fare nello stesso incrocio della stessa porta a Careca 20 anni fa proprio alla Lazio e a Cavani tre anni fa contro il Lecce.

– Subito dopo Mertens si è esibito in una serpentina e da quel momento si è reso irrefrenabile. Come un diesel. Da quel momento è appunto diventato Driesel Mertens. E pensare che qualcuno aveva osato pensare che fosse imballato. Tsè.
Alla faccia tutti quelli che sostengono che dovrebbe subentrare…

– La prima frazione si è conclusa con una zuffetta collettiva in cui l’arbitro non ci ha capito un tubo e per quella assurda regola (o tara) mentale che si applica quando non si capisce un tubo ha politicamente ammonito Ledesma e Driesel (che salterà Udine).

– Nell’intervallo, mentre il Minao continuava a inveire contro Banti di Livorno (“sei un arbitro di serie B!”), il Giuffrè mi informava che a Genova l’incontro tra Icardi (in gol) e Maxi Lopez (rigore sbagliato) vedeva quest’ultimo soccombere da cornuto e mazziato.

– Poi, una domanda di Mark: perché lo stadio è in questo stato?
Gli avrei voluto far vedere il plastico, ma ho risposto che Mertens, ex Psv, è un gran bel giocatore.

– Nella ripresa è entrato Fernandez al posto del confuso Albiol e proprio dal piede di Federico è partito il pallone che ha cambiato la partita. Triangolo galattico: Gonzalone di fino l’ha restituita a Driesel, spedendolo diretto in piena area a nozze da Cana. Contatto, rigore, seconda ammonizione, Lazio in 10 e 2-1.

– La Lazio ha accusato il colpo e il Napoli si è sciolto sfiorando più volte il colpo del ko in contropiede.

– In una di queste ripartenze, servito ottimamente da Insigne, Gonzalone ha triplicato superando il difensore e Barisha. Più o meno come aveva già fatto all’Olimpico.

– Nella speciale classifica degli assist, chissà se vale l’auto-passaggio che si è fatto con la testa…

– Quando tutto lasciava presagire un tranquillo finale di olè, siamo stati subito smentiti dal gol di Onazi che ha bucato la nostra difesa e le gambe di Reina (come promesso di Brivitos non parlo…Puozz…).

– L’ansia e l’apprensione hanno un po’ tirato fuori la testa e solo la perla finale del Gonzalone ha placato ogni brutto pensiero. Pallone a casa e tre caciocavalli alla Lazio come i più grandi: Lui e Cavani.

– Alla Lazio gliene ha fatti 6. Se giocasse sempre contro i biancocelesti, batterebbe il record di Piola in un paio d’anni.

– Poi, la domanda di Mark: perché i tifosi andare via prima della fine della partita? Non hanno visto questo bellissimo gol.
Ho risposto che Mertens, ex Psv, è un gran bel giocatore.

– A fine gara a casa, purtroppo, mi sono imbattuto sulle frequenze di SkyJuve e in una serie di domande a Benitez a cui avrei preferito una conferenza di Mazzarri o un’intervista di Luca Giurato.

– Il top è stato raggiunto quando Massimo Mauro ha chiesto a Driesel di ammettere di essersi buttato in occasione del rigore. Tra l’altro netto.
A parte che Mauro (e la maggior parte delle sue compagne di squadra) quando avrebbe da chiedere al suo Conte (quello della Conte-cam) su fuorigiochi inesistenti, rigori, arbitri e situazioni “anomale” si appunzolentisce lo studio, non lo fa e parla di tattica. A parte che da quando fa l’opinionista sembra aver dimenticato di essere stato calciatore ponendo le stesse domande che potrebbe fare Cicciolina sull’importanza della verginità.
Ma poi mi chiedo: perché uno come Federico Buffa ha abbandonato così precocemente quel salottino e uno come Mauro sta ancora là?

– Caressa, assente, sta invece preparando i gargarismi per stasera.

– Sky ha una squadra di ciclismo, una di motociclismo e (almeno) una di calcio. Da sempre, i propri tifosi sono accomodati in studio o dietro i microfoni travestiti da giornalisti o da ex giocatori. C’è da dire che almeno ora non si nascondono più.
E io pago…

– Bentornato Mesto. Mark e Ot si sono divertiti. E Mertens, ex Psv, è un gran bel giocatore.

Forza Willem II
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

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