Prime indicazioni tattiche nella seduta pomeridiana degli azzurri in quel di Carciato. Il mister fra esperimenti e certezze.
Domenica impegnativa per gli azzurri, quest’oggi tornati in campo a Carciato per la seconda sessione di allenamento. L’indicazione più importante dal lavoro di questo pomeriggio, durato circa 70 minuti, arriva dalla partitella 10 contro 10, che ha contraddistinto gran parte della seduta.
Ancelotti con il suo staff ha prima dosato le forze, i pregi e i difetti nel formare le due squadre, e successivamente ha lasciato intravedere – almeno a guardare il mini-match – più moduli: dal 4-3-3 al 4-4-2 fino al 4-2-3-1 di beniteziana memoria. La costante odierna è stata una linea difensiva sempre a quattro: da un lato Malcuit, Maksimović, Luperto e Ghoulam dall’altro Di Lorenzo, Tonelli, Chiricheș e il giovane Zanoli. Una “regola del 4” che potrebbe diventare la prima pietra miliare sulla strada del vero Napoli ancelottiano.
Dalla sessione pomeridiana c’è anche da segnalare una costante ricerca del passaggio anche lungo in luogo del portar palla, e la grande verve agonistica dei giovani: Zedadka padrone del centrocampo e Gaetano ancora una volta in gol. Non da meno l’impegno e l’abnegazione di quei calciatori che potrebbero essere sulla graticola del calciomercato come Amin Younes e soprattutto Simone Verdi, autori di due reti spettacolari che hanno raccolto l’ovazione del pubblico presente. Li ha osservati da bordocampo Roberto Inglese, l’attaccante rientrato dal Parma ha svolto lavoro differenziato per tutto l’allenamento.