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Perché sono Rafaelita talebano

Perché sono Rafaelita-talebano:

– perché la sua idea è vincente e con quella ha vinto (e qui già potrei chiudere).

– perché nella mia carriera di tifoso ho vinto 25 anni fa (finanche prima di Gela) e credo che qualcosa ultimamente sia cambiato.

– Perché nel calcio attuale non ho idea di cosa significhi e di come si faccia a vincere.

– Perché i suoi predecessori hanno fatto il massimo, ma non hanno vinto (a parte una C.Italia).

– perché Reja, oggi definito a ragione “gentiluomo”, è stato uno degli allenatori più criticati per il suo integralismo a un modulo superato: 3-5-2.
(Esperimento fallito con difesa a 4 con l’Empoli: 1-3 e cambio di modulo quando è approdato alla Lazio. Domanda: a Napoli si può giocare solo con i 3 difensori?).

– perché il sacchiano Donadoni, dopo 4 anni e mezzo di difesa e ripartenze, finalmente avrebbe dovuto portarci la zona.
E invece di rivoluzionare è stato rivoluzionato.
(Non stravolse nulla, fu cacciato e oggi col Parma gioca a uomo. Domanda: a Napoli (e in Italia) si può giocare solo con i 3 difensori?).

– perché anche Mazzarri adottava la difesa e il contropiede. Veniva criticato perché il suo gioco avevano ormai imparato tutti a contrastare. Fu definito “inelastico” e “limitato”. E soprattutto “provinciale”.
(Si disponeva a 4 dietro solo durante la partita se c’era da rimontare. Domanda: a Napoli si può giocare solo con i 3 difensori?).

– perché a Napoli sono convinto (e desidero) che si possa giocare (e vincere) finalmente con questa impostazione. Cioè, giocando a calcio.

– perché non è un integralista (per esempio, nella CL del 2007, in alcune partite ha giocato con un Liverpool in completo assetto difensivo. Addirittura, nella finale persa 2-1 con il Milan, giocò senza punte, tenendo Crouch e Kewell in panca. Ma la squadra era con lui già da 3 anni).

– perché non ha sbagliato un acquisto.

– perché non ha voluto Astori e Matri.

– perché senza di lui, oggi Gonzalone sarebbe altrove.

– perché io lavezziano e mazzarriano, rimpiango Campagnaro.

– perché gli piace la nostra terra (e la nostra cucina) ed è il nostro migliore sponsor.

– perché invece di piangere, ride.

– perché ho imparato parole come: coerensa, projetto, jardiniere e cucino.

– perché non presta il fianco, ma ci mette la faccia.

– perché quest’estate il 95% dei tifosi e dei giornalisti avevano pronosticato la Juve scudettata e mo’ invece rivendicano con un “io l’avevo detto” uno scudetto sfumato, ma che era ampiamente alla portata.
(Possiamo fargli una colpa per una partenza troppo lanciata che ci ha illuso? E siamo ancora a Dicembre).

– perché a Napoli, vista la bacheca trasbordante, siamo convinti che si vinca in modo diverso. Ma quale?

– perché solo quando se ne sarà andato, al giusto tempo, senza vincere, mi cospargerò il capo di cenere.

– perché qualche settimana fa disse: spero che quando le cose non andranno bene come ora, i tifosi saranno allo stesso modo vicino alla squadra.

– perché, nonostante sia uomo di calcio, vive il calcio con più leggerezza.

– perché un allenatore come lui, da quando esisto, qui non c’è mai stato.

– perché all’Inter, per vincere, hanno usufruito dei bonus di Calciopoli e di Mourinho, ma storicamente non ci hanno mai capito un tubo.

– perché il calcio è bugia. Mentre ognuno di noi ha la verità assoluta in tasca.
E io mi sono affidato alla sua.

– Perché, nonostante mi incavoli come una belva (specie dopo Parma e Udinese) credo in lui. Ed essendo tifoso, quindi illogico e di “panza”, credo anche nei miracoli, nelle favole e nelle parabole.

– perché se non ci credessi, mi darei al tamburello.
Gianluigi Trapani

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