Vincenzo Imperatore mette a confronto le due situazioni e giunge a conclusioni decisamente diverse rispetto al mainstream e a gran parte della città
L’analisi di Vincenzo Imperatore
Sul Fatto Quotidiano, Vincenzo Imperatore gioca la partita dei bilanci tra Napoli e Juventus. L’articolo lo trovate qui. E ovviamente prende come riferimento anche le puntuali analisi di Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore sia sulla Juventus (anche qui) sia sul Napoli.
Imperatore parte dal presupposto di Mario Sconcerti: il “mecenatismo” nel calcio è finito e i tifosi sono figli di un calcio vecchio.
Scrive:
Se è vero che dietro alla Juve ci sono gli Agnelli è anche vero che gli stessi Agnelli, di cui è inutile sottolineare la potenza (economica), hanno approvato il prospetto presentato agli investitori per il collocamento del bond da 175 milioni, nel quale lo stesso debito è inserito tra i fattori di rischio andandosi a sommare al debito netto di 309,8 milioni del 30 giugno 2018, per il quale non si assicura il rifinanziamento o il pagamento.
E ancora: “CR7 non è una assicurazione, lo è Exor (capitalizzazione 24 miliardi di dollari), che sa sempre come e cosa fare”.
Ricorda che “il Napoli non salva gli affari di De Laurentiis, bensì li azzoppa. La Filmauro fa utili (551.518 euro a giugno 2018, 2,73 milioni nell’esercizio precedente, 4 nel 2016), il Napoli no, il Napoli non vede aumentare i ricavi strutturali (145 milioni) da cinque anni”.
E conclude così:
…un Sud depresso, in cui ci sono imprenditori soli che è meglio non far scappare e che sono l’unica alternativa a quella borghesia pseudo-benpensante che rappresenta il vero dramma della mia città. Perché è una borghesia poco colta che non sa interpretare la posizione di privilegio datagli dalla sorte, dedicando parte del suo tempo e delle sue sostanze a iniziative finalizzate a dotare la città di un nuovo decoro e di progetti vincenti.