Alla fine della partita, una partitaccia sul campo di patate del Rasundastadion di Stoccolma, palloni buttati avanti da una parte e dall’altra, e grande battaglia a centrocampo, gioco spesso falloso, allo spirare di questo match, Vargas, un leoncino per tutta la gara, conquista l’ultimo pallone nei minuti di recupero e lancia Cavani falciato in area da Karlsson. Rigore. Dal dischetto il Matador spiazza Turina, il portiere croato di 1,96, per la vittoria del Napoli sull’Aik (2-1), giocando in dieci gli ultimi otto minuti (85’ espulso Aronica). E’ il successo che, mancando ancora una giornata di gare dei gironi, lancia la squadra azzurra nei sedicesimi dell’Europa League con gli ucraini del Dnipro, vittorioso a sua volta sul campo del Psv Eindhoven (2-1).
E’ stata una gara spigolosa, una battaglia continua su un terreno che non consentiva manovre palla a terra, un match che il Napoli prendeva in pugno nella prima mezz’ora, quasi sempre nella metà campo dell’Aik andando a segno con Dzemaili (19’). Era Vargas, a ridosso della difesa, a buttare avanti il pallone che Dzemaili faceva correre verso Cavani. Finta e contro finta del Matador sulla linea di fondo, a sinistra, e assist per Dzemaili che scaraventava di sinistro la palla in rete, quasi di controbalzo. Si metteva proprio bene. L’Aik s’era affacciato poche volte al limite dell’area azzurra, una volta favorito da un “liscio” di Aronica che consentiva a Bangura di battere a rete, ma il tiro dell’attaccante della Sierra Leone andava fuori bersaglio (26’). Dopo il vantaggio del Napoli, la gara si accendeva per la rabbiosa reazione degli svedesi. Era il costaricano Borges a ispirare tutte le manovre dell’Aik, sulle corsie esterne avanzavano Lundberg a destra e Quaison a sinistra, Bangura era dappertutto. Si giocava a pallonate. I difensori azzurri tenevano bene. Il Napoli sgusciava a sinistra con Dossena (gran partita), meno a destra dove Mesto era in costante ripiegamento. A centrocampo spazzavano via il pallone Behrami e Donadel. Più avanti Dzemaili cercava di dare un senso agli attacchi del Napoli.
Il pareggio di Danielsson (35’ colpo di testa con parabola fortunata sul cross di Lundberg sfuggito a Dossena) eccitava gli svedesi. Il Napoli doveva battersi con foga per resistere. E il piccolo Vargas, sovrastato da Johnasson nelle puntate offensive, era però dappertutto a lottare, conquistare e perdere palla, comunque sempre vivo, irriducibile.
Gioco avventuroso da una parte e dall’altra. Pericoloso in avanti, l’Aik era piuttosto perforabile in difesa. Mazzarri impiegava Inler per Donadel (62’), Zuniga per Mesto (64’), Hamsik per Dzemaili (72’). Ma era difficile fare gioco di qualità sul terreno disastroso. Sembrava trovarsi a suo agio l’Aik che andava al tiro con Bangura, ma raramente inquadrava lo specchio della porta. Andava vicinissimo al secondo gol il Napoli quando su un cross basso di Cavani, prima Dzemaili e poi Vargas in area non riuscivano a spingere la palla in rete. Sul piccolo cileno salvava di piede il portiere svedese e poi Backman sfiorava l’autogol (65’).
Poca tecnica, ma molta grinta in campo. Rosati non veniva mai impegnato. Il Napoli giocava per vincere. Cavani (partitissima a tutto campo) non aveva fortuna su un cross di Zuniga (68’). Zuniga stesso concludeva alto (75’). L’Aik tentava di forzare il match escludendo un centrocampista (76’ Quaison) per un attaccante (il ghanese Karikari, 1,90). Ma sul gioco alto la difesa azzurra non concedeva un solo pallone. Aronica incappava in una clamorosa svirgolata a centrocampo (dopo uno scivolone di Britos) e allacciava Bangura che stava filando in contropiede, ma lontano ancora dalla porta di Rosati. L’arbitro mostrava il cartellino rosso e Aronica lasciava il Napoli in dieci a otto minuti dalla fine compresi i 3’ del recupero. E al 93’ un Napoli indomito, generoso, guerriero agguantava meritamente la vittoria. Perfetto il rigore del Matador (93’). Due a uno per gli azzurri sempre vivi, sempre reattivi, sempre compatti nella battaglia e nella bolgia del Rasundastadion. Riscattate le ultime disastrose trasferte. Nel momento decisivo il Napoli ha fatto centro con grinta, con ardore, col grande sacrificio di tutti gli azzurri.
Mimmo Carratelli
NAPOLI (3-4-1-2): Rosati; Gamberini, Aronica (85’ espulso), Britos; Mesto (64’ Zuniga), Behrami, Donadel (62’ Inler), Dossena; Dzemaili (72’ Hamsik); Vargas, Cavani.
AIK (4-4-2): Turina; Lorentzson, Karlsson, Backman, Johansson; Lundberg, Danielsson, Moro, Quaison (76’ Karikari); Borges, Bangura.
ARBITRO: Hategan (Romania).
RETI: 19’ Dzemaili, 35’ Danielsson, 93’ Cavani rigore.
EUROPA LEAGUE. Quinta giornata.
Aik Solna-Napoli 1-2
Psv Eindhoven-Dnipro 1-2
CLASSIFICA: Dnipro 12 (gol 12-8); Napoli 9 (11-9); Psv 4 (5-6); Aik 4 (5-10).
Passano ai sedicesimi Dnipro e Napoli.
PROSSIMO TURNO.
Giovedì 6 dicembre (ore 19): Napoli-Psv Eindhoven, Dnipro-Aik Solna.