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Impresa del Napoli a Marassi

Genova per noi, tutta per noi. E ora abbiamo quelle facce un po’ così di chi ha goduto a Genova. Un Napoli strappacuore, indomito, barcollante, in recupero, annulla due volte il vantaggio del Genoa e trionfa a Marassi (4-2) come aveva fatto contro il Dnipro, stesso punteggio, stessa irriducibile forza, di nuovo la zona-Mazzarri perché il successone genovese sboccia nell’ultimo quarto d’ora col pareggio di Cavani (79’ per il 2-2), il sorpasso di Hamsik (90’), il sigillo finale di Insigne (94’). Schiantato nel finale un Genoa battagliero, pari nella lotta, fors’anche superiore nella battaglia, ma affossato dalla classe smagliante dei maggiori protagonisti azzurri. Cacciato via il mal di trasferta, terza vittoria fuori casa e saldamente in pugno il terzo posto contro il serrate della Fiorentina che straripa sul campo del Milan.

E’ tornato il Napoli che dà tutto, che va sotto, recupera e crede nella vittoria fino all’ultimo, l’insegue, l’afferra, straripa. Gli artigli della truppa operaia e la classe con un Cavani a tutto campo, un Hamsik da applausi, Insigne prodigioso, i tre nuovi tenori (Pandev esce al 37’, botta alla caviglia, stava giocando male dopo un buon inizio). E fra i tre si inserisce Mesto, con la mossa azzeccata di Mazzarri (50’ per Campagnaro), Mesto che sigla il primo pareggio (1-1) e che offre ad Hamsik la palla del sorpasso (3-2).

Per un’ora e forse più il Napoli ha sofferto contro un Genoa in dieci dietro la palla, il solo Immobile avanti ma con tanta forza da tenere impegnata l’intera difesa azzurra, un Genoa di battaglia, copertissimo (4-1-4-1) che si apriva improvvisamente sulle fasce con Jankovic e Antonelli e che a centrocampo aveva più grinta, Tozser a protezione della difesa a poi a sostegno della zona mediana, Kucka e Bertolacci in movimento continuo. A centrocampo soffrivano Dzemaili e Behrami, sulle fasce Dossena pativa Jankovic e Maggio doveva ripiegare su Antonelli.

Tornava la difesa titolare con Gamberini a sinistra. Mazzarri faceva a meno di Inler (Dzemaili con Behrami) e rilanciava sugli esterni Maggio e Dossena. Avanti Cavani con Pandev, e Hamsik mobilissimo alle spalle. Lo slovacco arretrava profondo per prendere palla e impostare l’offensiva. In un quarto d’ora il Napoli aveva tre occasioni per passare in vantaggio. Sfuggivano a Dossena (3’ conclusione alta sul lancio di Pandev), a Maggio (12’ di testa fuori a due metri dalla porta sul lungo cross da sinistra di Cavani), ad Hamsik incerto in piena area finché perdeva palla (16’).

La rumba azzurra si afflosciava alle prime uscite del Genoa dalla sua metà campo. Gamberini doveva salvare alla disperata su Bertolacci (21’ lancio di Kucka). Campagnaro sbagliava la respinta di testa sul cross di Jankovic, troppo centrale il rinvio, Bertolacci raccoglieva e scaraventava il tiro sulla schiena di Cannavaro, Immobile sfruttava il rimbalzo per battere De Sanctis (23’). Incredibile, il Napoli stava dominando. Cominciava così una partita drammatica per gli azzurri. De Sanctis doveva respingere a pugni una conclusione violenta di Immobile (29’). Il Napoli andava in affanno. Il Genoa aveva una carica superiore e il Napoli replicava debolmente. Però Cavani era strattonato in area da Bertolacci sul cross di Maggio (30’), c’era l’ombra del rigore.

Era il Genoa a menare la danza, il Genoa di Delneri a secco di vittorie da tre partite, battuto ripetutamente da quando il nuovo tecnico è subentrato a De Canio, e ne stava vincendo finalmente una. Contro il Napoli! Sulla fiondata di Bertolacci, De Sanctis si superava smanacciando la palla contro la traversa (34’). Miracolo a Marassi. Usciva Pandev, entrava Insigne (37’). In chiusura di tempo, il diagonale di Cavani si perdeva di un soffio oltre il secondo palo (45’).

Napoli con i nervi a fior di pelle, falloso (ammoniti Gamberini e Behrami, che salterà la partita col Milan, poi Dzemaili). L’ingresso di Mesto per Campagnaro (50’) era la seconda mossa azzeccata di Mazzarri. Difesa a quattro con l’arretramento di Maggio (però in difficoltà nella fase difensiva) e Mesto in avanti. Ed era Mesto ad agguantare il pareggio (54’) sull’assist spettacolare di Insigne. Quattro tocchi in palleggio sublime del ragazzo sulla destra, in area, buggerando il difensore che lo pressava. Sull’assist prodigioso di Insigne, Mesto piombava nell’area piccola, quasi chiuso, e scaraventava in porta, un gol quasi impossibile. Era il primo pareggio (1-1) che durava però un minuto col Genoa che tornava avanti. Antonelli sfuggiva a Maggio in area e offriva a Bertolacci la palla del 2-1 (55’). Tutto da rifare e, per come andavano le cose in campo, sembrava impossibile recuperare. Finiva di poco a lato una punizione di Jankovic (67’). Il centrocampo azzurro gemeva. Entrava Inler per Behrami (73’). Immobile teneva sempre sotto pressione la difesa del Napoli, Cannavaro in difficoltà, necessario l’aiuto di Gamberini.

Il Genoa difendeva con i denti il vantaggio e contrattaccava. Traditi dalla foga, Hamsik e Cavani mancavano alcuni colpi in disimpegno. Su Insigne i genoani raddoppiavano. Ma il ragazzo aveva coraggio, Cavani si batteva come un leone (dal primo minuto), Hamsik recuperava energie e brillantezza. Il finale era per un Napoli entusiasmante. Il gran tiro di Insigne da sinistra veniva deviato da Frey sulla traversa (75’), era almeno il pareggio sui pali. Cavani, in area, da terra, sotto la pressione di Granqvist, toccava per Mesto una palla da fiondare in rete (76’ tiro alto). Che occasione! Ma ora era un Napoli ruggente sotto di un gol. Delneri impiegava forze fresche per reggere l’urto azzurro (61’ Seymour per Tozser, 69’ Merkel per Bertolacci). Il Napoli non accettava la sconfitta e si batteva da grande squadra. Ora le difficoltà a centrocampo e gli impacci della difesa passavano in secondo ordine perché davanti Hamsik, Cavani e Insigne menavano una gran danza. L’allungo di Hamsik per Cavani era un invito irresistibile al gol che il Matador non falliva (79’). Sul 2-2 si accendeva il gran finale azzurro. Il Napoli voleva più del pareggio, aggrediva di gran carriera la difesa genoana non più lucida e precisa. Un ultimo brivido quando un cross da sinistra di Merkel trovava tutto solo Seymour sull’altro lato nell’area del Napoli (87’). Sarebbe stata la fine. Ma Dossena si immolava sul tiro a botta sicura del cileno e poi recuperava la palla per allontanarla.

Sul mancato terzo vantaggio del Genoa, il Napoli piazzava i due fiammeggianti gol del finale per il gran sorpasso. Sul cross di Mesto, Hamsik in tuffo davanti a Granqvist spingeva la palla in rete di testa (90’). Prodigio a volo d’angelo ed era il sorpasso (3-2). Il Napoli volava sulle ali dell’entusiasmo. Il Genoa, deluso per il successo che gli sfuggiva, si scopriva nel tentativo di agguantarlo ancora e pagava duramente. Hamsik usciva alla grande dal cuore della difesa, avanti metà campo invitante in pieno recupero, allungo di Marek a Cavani e tocco rapido del Matador che innestava la fuga centrale di Insigne negli ultimi trenta metri deserti del Genoa. Avanzava sicuro il ragazzo, in area “chiamava” l’uscita di Frey e lo batteva inesorabilmente (94’). Un’altra impresa. Genova per noi è stata un pomeriggio di favola.

NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro (50’ Mesto), Cannavaro, Gamberini; Maggio, Dzemaili, Behrami (73’ Inler), Dossena; Hamsik; Pandev (37’ Insigne), Cavani.

GENOA (4-1-4-1: Frey; Sampirisi, Canini, Granqvist, Moretti; Tozser (61’ Seymour); Jankovic, Kucka, Bertolacci (69’ Merkel), Antonelli (83’ Piscitella); Immobile.

ARBITRO: Rizzoli (Bologna)

RETI: 23’ Immobile, 54’ Mesto, 55’ Bertolacci, 79’ Cavani, 90’ Hamsik, 94’ Insigne.

SERIE A – I2^ GIORNATA.

Cagliari-Catania 0-0, Pescara-Juventus 1-6, Palermo-Sampdoria 2-0, Chievo-Udinese 2-2, Genoa-Napoli 2-4, Lazio-Roma 3-2, Milan-Fiorentina 1-3, Parma-Siena 0-0, Torino-Bologna 1-0, Atalanta-Inter 3-2.

CLASSIFICA: Juventus 31; Inter 27, Napoli 26; Fiorentina 24; Lazio 22; Atalanta 18, Roma 17; Catania e Parma 16; Udinese, Cagliari 15; Milan e Torino 14; Pescara, Chievo, Palermo 11; Sampdoria 10; Genoa 9; Bologna 8; Siena 7.

Atalanta e Inter una partita in meno.

PROSSIMO TURNO. Sabato 17: Juventus-Lazio (ore 18), Napoli-Milan (20,45). Domenica 18: Bologna-Palermo, Catania-Chievo, Fiorentina-Atalanta, Inter-Cagliari, Siena-Pescara, Udinese-Parma, Sampdoria-Genoa (20,45). Lunedì 19: Roma-Torino (20,45).

EUROPA LEAGUE. 5^ giornata.

Giovedì 22: Aik Stoccolma-Napoli, Psv Eindhoven-Dnipro.

CLASSIFICA. Dnipro 9 (gol 10-7); Napoli 6 (9-8); Psv 4 (4-4); Aik 4 (4-8).

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