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Hamsik, l’ultimo killer della vecchia signora

Ripresa del campionato col botto dell’anticipo di Torino (sabato 20) fra Juventus e Napoli in testa a pari punti, prima partitissima della stagione, assaggio diretto del duello al vertice, la sfida delle sfide col sapore di scudetto. Va il Napoli all’assalto della roccaforte bianconera che regge da più di un anno e mezzo, off-limits per qualunque avversario, 23 partite casalinghe della Juve senza sconfitte, 16 vittorie e 7 pareggi, e il mostruoso record totale di imbattibilità dei bianconeri che dura in campionato da 46 partite (29 vittorie, 17 pareggi).

LA TANA – L’ultima squadra a vincere sul campo della Juventus (era il “Delle Alpi”) è stato il Milan di Ibrahimovic e Cassano (1-0 gol di Gattuso, 5 marzo 2011). Inviolato il nuovo stadio inaugurato la sera dell’8 settembre 2011 nella festa contro il Notts County (1-1). La nuova tana bianconera è lo Juventus Stadium di corso Torino, 41mila posti, sorto sulle ceneri del vecchio “Delle Alpi”, primo stadio italiano di proprietà di un club, orgoglio e vanto dell’ultima generazione degli Agnelli, il riscatto dopo Calciopoli e nuova sfolgorante interpretazione della “superiorità juventina”.

L’11 settembre immediata vittoria in campionato contro il Parma (4-1), la prima delle 46 gare senza sconfitte. Il nuovo stadio è un salotto tumultuante, il covo dei Drughi, dei Panthers, dei Viking, dei Fighters, la tifoseria bianconera vecchia e nuova che ha sottoscritto 24.700 abbonamenti, metà stadio venduto in anticipo ma con grandi mugugni per l’aumento del prezzo dei biglietti. Nel salotto della nuova juventinità, corrusca e in guerra col mondo intero, proteste vibranti per presunti torti vecchi e nuovi, l’eleganza di venti bar, otto ristoranti e il Museo della fierezza bianconera che reclama 30 scudetti contro i 27 sanciti dalla giustizia sportiva. In campo una squadra irriducibile, caricata dalla rabbia per sospettate persecuzioni, dimenticando condiscendenze e sudditanze in epoche varie. Un rinascimento juventino carico di livore che chiede clamorosi risarcimenti, protesta in campo e fuori, accusa e spara a palle infuocate sulle istituzioni calcistiche.

BATTUTA IN COPPA – Nella Tortuga bianconera, in questo anno mezzo di predominio territoriale allo Juventus Stadium, hanno salvato la pelle appena sei squadre, piccole squadre che hanno opposto resistenze eroiche, il Bologna (1-1), il Genoa (2-2), il Cagliari (1-1), il Siena (0-0), il Chievo (1-1), il Lecce (1-1 con l’incredibile papera di Buffon). Sul nuovo campo juventino inviolato il Napoli alla prima visita (1 aprile 2012) ha ceduto dopo cinquanta minuti di una contesa equilibrata, affondato dai gol di Bonucci, Vidal e Quagliarella (3-0).

Il Napoli, comunque, è l’unica squadra che ha inferto alla Juventus la sciabolata di una sconfitta, squarciandole la lunga striscia di formazione imbattuta col 2-0 della finale di Coppa Italia sul neutro di Roma, 20 maggio 2012. Rigore di Cavani e gol di Hamsik nella serata dell’addio di Del Piero.

RIMONTA CLAMOROSA – Negli ultimi sei anni dell’era De Laurentiis, il Napoli ha ribaltato a suo favore i confronti casalinghi con la Juve (22 vittorie, 21 sconfitte, 27 pareggi) battendo quattro volte i bianconeri al San Paolo e pareggiando due volte. In trasferta, l’ultimo Napoli ha piazzato l’epica e unica vittoria del 31 ottobre 2009 rimontando due reti con Datolo e la “doppietta” di Hamsik. Sulla panchina della Juve, Ciro Ferrara. Per il resto, a Torino, quattro sconfitte degli azzurri e un pareggio. Nell’ultima vittoria sul campo della Juve, quarta partita di Mazzarri succeduto a Donadoni, il Napoli (4-3-2-1) schierò: De Sanctis; Campagnaro, (58’ Datolo), Cannavaro, Contini, Aronica; Maggio, Cigarini, Gargano; Hamsik, Lavezzi (86’ Pazienza); Denis (68’ Quagliarella). Al ritorno bis azzurro, Juve battuta anche al San Paolo 3-1 con i gol di Hamsik, Quagliarella e Lavezzi dopo il vantaggio di Chiellini. Soltanto tre volte il Napoli ha vinto contro la Juve sia all’andata che al ritorno (1957-58, 1986-87, 2009-10).

Le sfide con la Juventus, dopo gli anni bui del Napoli, sono riprese nel 2006-07 con le due partite in serie B (1-1 al San Paolo, 0-2 a Torino). Nei 12 confronti dal 2006, vantaggio azzurro con 5 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte. Hamsik cinque volte a segno, Cavani tre. Del Piero tre gol, Chiellini e Matri due reti a testa.

SCUDETTO – Sabato prossimo è in palio il primato in classifica. Una sola volta, a Torino, il Napoli ha giocato per il primo posto nell’indimenticabile partita del 6 aprile 1975. Vantaggio juventino con Causio, pareggio di Juliano (e miracolo di Zoff sul tiro di Juliano che poteva portare il Napoli in vantaggio), a due minuti dalla fine rete decisiva di Altafini, l’altro ex azzurro con Zoff nelle file bianconere. José, core ‘ngrato, era entrato al 75’ al posto di Damiani. Alla vigilia del match, il Napoli di Vinicio era secondo a due punti dalla Juve capolista. Fallì così l‘assalto allo scudetto. In quella partita il Napoli giocò con Carmignani; Bruscolotti, Pogliana; Burgnich, La Palma, Orlandini; Massa, Juliano, Clerici, Esposito, Braglia.

LE VITTORIEDI DIEGO – Nei sette anni di Maradona, due vittorie e Torino, tre sconfitte e due pareggi. Nel campionato del primo scudetto, il Napoli vinse 3-1 rimontando negli ultimi venti minuti il gol di Laudrup (50’) con Ferrario (73’), Giordano (74’) e Volpecina (90’). Il Napoli batté la Juve anche al ritorno: 2-1 al San Paolo con i gol di Renica e Romano (di Serena la segnatura juventina). Quella Juve, allenata da Marchesi, finì seconda a tre punti dal Napoli campione. La formazione del Napoli di Bianchi che vinse a Torino: Garella; Bruscolotti, Ferrara; Bagni, Ferrario, Renica; Sola (53’ Carnevale), De Napoli, Giordano, Maradona, Romano (78’ Volpecina). Clamoroso il 5-3 del 20 novembre 1988 in gol Carnevale (3’), Careca (30’ e 44’), Galia (48’), Zavarov (55’), Careca (58’), De Agostini su rigore (77’), Renica su rigore (85’). Il Napoli schierò: Giuliani; Ferrara, Francini; Fusi, Corradini, Renica; Crippa, De Napoli, Careca, Maradona (82’ Carannante), Carnevale.

LA PRIMA SFIDA – La rivalità con la Juventus è nata all’alba della serie A. Il calendario del primo girone unico assegnò al Napoli il debutto proprio sul campo della Juventus (6 ottobre 1929) contro la squadra di Combi, Rosetta, Caligaris (difesa leggendaria), più Mumo Orsi all’ala sinistra, oriundo argentino dal dribbling ubriacante, soprannominato “Gazzella”, vita notturna, sempre pronto allo scherzo, e a mezz’ala sinistra il più matto dei Cevenini, Luigi, terzo di cinque fratelli calciatori, figli di un lattaio milanese. Lo chiamavano Zizì perché per i difensori era fastidioso come una zanzara, gli ronzava attorno velocissimo e pungeva in gol.

Gli azzurri di Garbutt partirono in treno alla volta di Torino con una inevitabile scorta di panini e gassose e, alla stazione di Alessandria, imbarcarono l’acquisto dell’ultimo momento, il mediano Biagio Zoccola, un alessandrino proveniente dal Bari. A Torino il Napoli schierò Cavanna; Innocenti, Vincenzi; Zoccola, Roggia, De Martino; Fenili, Mihalich, Sallustro, Vojak, Gariglio. Finì 3-2 per la Juventus e fu una battaglia. Il Napoli concluse la partita in otto uomini. Orsi, controllato dallo stabiese Roberto De Martino con una ossessiva marcatura a uomo, entrò duramente sull’azzurro alla fine del primo tempo. De Martino, azzoppato, si defilò all’ala destra. Poi, fu colpito duramente Roggia, un altro zoppo in campo e, più duramente ancora, Zoccola che abbandonò il match. La furia fisica della Juventus non risparmiò Vincenzi e Mihalich. Nella battaglia a tutto campo, la Juve acciuffò la vittoria a cinque minuti dalla fine con Munerati.

Precedentemente al girone unico, quattro confronti in Divisione nazionale, girone A. Nel 1926-27 il Napoli perse in casa la prima gara (0-3) e subì una batosta a Torino (8-0). Nel 1928-29, gli azzurri persero in trasferta (1-3), ma batterono la Juve a Napoli (1-0, gol di Innocenti). Complessivamente Juventus e Napoli si sono affrontate 140 volte in tutti i campionati (Divisione nazionale, Serie A, Girone finale di guerra 1945-46, Serie B). Predominio juventino in casa: 43 vittorie, 20 pareggi, 7 sconfitte.

PRIMA VITTORIA – Negli anni Trenta, il Napoli riuscì a violare il campo bianconero una sola volta, campionato 1930-31, l’anno del primo dei cinque scudetti juventini. La squadra di Garbutt, protagonista di uno strepitoso girone d’andata, vinse 2-1 con i gol di Buscaglia e Vojak, rete bianconera di Cesarini. Il Napoli schierò: Marietti (che iniziò il torneo al posto di Cavanna); Vincenzi, Castello; Colombari, Roggia, Fontana; Innocenti, Vojak, Sallustro, Mihalic, Buscaglia.

LA TRIPLETTA DI BARBIERI – Passarono tredici anni prima di un’altra vittoria, la seconda, sul campo della Juve (tre pareggi e 10 sconfitte nel frattempo). Era il torneo 1947-48. Il Napoli, che quell’anno cambiò tre allenatori (Sansone, Vecchina, Sentimenti II), vinse 3-1 con tre reti di Carlo Barbieri, emiliano di un paese della provincia di Bologna, Fontanelice, ala sinistra sgusciante che giocò in maglia azzurra per quattro stagioni. Boniperti segnò il gol bianconero. La formazione del Napoli: Chellini; Candales, Pastore; Pretto, Andreolo, Rosi; Krieziu, Spartano, Di Benedetti, Di Costanzo, Barbieri. Quell’anno la Juve finì terza e il Napoli retrocesse, accusato anche di illecito per la vittoria di Bologna alla quint’ultima giornata.

DA JEPPSON A BUGATTI – Negli anni Cinquanta, un Napoli ardimentoso vinse due volte a Torino, pareggiando altre tre partite nei nove confronti esterni di quella decade con la Juve. La terza vittoria a Torino fu l’1-0 del 15 aprile 1956, gol di Jeppson (1-0), con Bugatti; Comaschi, Ciccarelli; Castelli, Tre Re, Posio; Vitali, Beltrandi, Jeppson, Pesaola, Di Mauro (Vinicio saltò quella partita, non funzionava il tandem con Jeppson). Quarta vittoria azzurra a Torino nel campionato 1957-58. Era la Juve di Boniperti, Charles e Sivori. Il protagonista assoluto fu Bugatti, il “gatto magico”, che parò l’imparabile. Segnarono Vinicio, Charles, Novelli e Di Giacomo (3-1). Il Napoli schierò: Bugatti; Comaschi, Del Bene; Greco, Franchini, Morin; Novelli, Di Giacomo, Vinicio, Posio, Gasparini. Quel Napoli, allenato da Amadei, col secondo miglior attacco (Vinicio 21 gol), si piazzò quarto nel torneo vinto dalla Juventus. Il memorabile successo esterno fu bissato al Vomero nel girone di ritorno col fantastico 4-3 che precedette di dodici anni il 4-3 dell’Italia sulla Germania allo Stadio Azteca di Città del Messico, Mondiale del 1970.

Al Vomero, il 20 aprile 1958, la folla straripò ai bordi del campo. Boniperti, capitano della Juve, acconsentì alla disputa della partita e Lo Bello poté dare inizio al match che Bertucco risolse al 90’. Di quella gara Lauro conservò nel suo studio alla Flotta una gigantografia e dette a ciascun azzurro un premio straordinario di centomila lire.

MARADONA ROMPE IL TABU’ – Per 25 anni il campo juventino rimase tabù per il Napoli (9 pareggi, 16 sconfitte) e ci volle la squadra di Maradona per conquistare a Torino la quinta e la sesta vittoria azzurra. Nel nuovo secolo è spuntato il settimo successo a Torino, il 3-2 in rimonta del 31 ottobre 2009, unica vittoria sul campo della Juve negli ultimi sedici anni.

LE COPPE – Nove sono i confronti in Coppa Italia fra Juve e Napoli: 3 vittorie azzurre, 2 pareggi, 4 successi bianconeri. Sul campo della Juve il Napoli di Coppa non ha mai vinto (un pareggio, tre sconfitte). Due confronti nella Coppa Uefa 1989 vinta dal Napoli: 2-0 per i bianconeri a Torino, 3-0 per gli azzurri a Napoli. In un confronto di Supercoppa italiana, vittoria del Napoli al San Paolo per 5-1 l’1 settembre 1990. Due gol di Silenzi, due di Careca, uno di Crippa. E Maradona direttore d’orchestra.

OSPITE D’ONORE – Alla Juve sono legate le inaugurazioni dell’Ascarelli e del San Paolo. Il 23 febbraio 1930, lo stadio del Rione Luzzatti, che aveva già ospitato un’altra partita (Napoli-Triesina 4-1), fu inaugurato ufficialmente alla 17^ giornata di campionato contro i bianconeri. Una “doppietta” di Buscaglia valse il 2-2 in rimonta sui gol di Munerati e Orsi. Sempre con la Juventus si giocò la prima partita al San Paolo, 6 dicembre 1959, abbandonando il Vomero. Vittoria azzurra per 2-1, gol di Vitali e Vinicio, rigore di Cervato.

HAMSIK POKERISSIMO – Busani, Jeppson e Vinicio con 6 reti sono i migliori cannonieri azzurri nei confronti con la Juve. Al secondo posto tra i killer di Madama ci sono Hamsik e Careca (5 gol). Con 4 reti Maradona, come Vojak, Clerici e Altafini (da ex nella Juve José andò a segno due volte contro il Napoli). Quagliarella ha segnato un gol nel Napoli e uno nella Juve. Cavani con una “tripletta” ha segnato quanto Sallustro (3 gol). Indimenticabile la “doppietta” di Montefusco che valse la vittoria per 2-1 al San Paolo (1 dicembre 1968). Un gol di testa, rarissimo exploit del napoletano del Vasto, e uno col sinistro, il primo nella porta di Anzolin, il secondo in quella di Giuliano Sarti subentrato ad Anzolin infortunato.

Tra i goleador bianconeri contro il Napoli svettano con 7 reti Del Piero, Sivori, Boniperti e Felice Borel. Con 5 gol John Hansen, Bettega e Capello. Platini contro il Napoli segnò solo due volte, come Zidane.

Fra i giocatori in attività il capocannoniere è Hamsik (5 reti) seguito da Cavani (3), Pandev, Matri e Chiellini (2), Maggio, Marchisio, Giovinco (1). Quagliarella 2 gol (uno col Napoli, uno con la Juventus, come s’è già detto).

COINCIDENZA – Sabato 20 ottobre, a Torino si giocherà alle ore 18, lo stesso orario dell’ultimo successo azzurro sul campo della Juve, il 3-2 di Datolo e del “doppio” Hamsik. Era sabato anche allora, il 31 ottobre 2009. I sondaggi danno la Juve favorita (47 per cento), pareggio al 33 per cento, la vittoria del Napoli al 20 per cento.

Il match “soffrirà” per i viaggi con le loro nazionali di 29 giocatori, alcuni disponibili appena 48 ore prima della sfida allo Juventus Stadium. Nel Napoli sono impegnati con le nazionali 13 giocatori: De Sanctis e Maggio (nazionale A), Insigne (under 21); Behrami, Dzemaili e Inler (Svizzera), Hamsik (Slovacchia), Campagnaro e Fernandez (Argentina), Cavani (Uruguay), Zuniga (Colombia), Vargas (Cile), Pandev (Macedonia). Nella Juventus 16 giocatori: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Giaccherini, Giovinco, Marchisio, Pirlo (nazionale A) e Marrone (under 21); Lichtsteiner (Svizzera), Bendtner (Danimarca), Caceres (Uruguay), Isla e Vidal (Cile), Asamoha (Ghana), Vucinic (Montenegro).

EUROPA – Cinque giorni dopo la sfida di Torino (giovedì 25 ottobre) tocca al Napoli la terza partita di Europa League, in Ucraina, contro il Dnipro che è a punteggio pieno nel girone F (6 punti) contro i 3 del Napoli e del Psv Eindhoven. La Juventus giocherà in Champions League martedì 23 ottobre sul campo dei danesi del Nordsjeaelland, ultimi nel girone E a zero punti, battuti in trasferta dallo Shakhtar Donetsk 2-0 e in casa dal Chelsea 4-0. Nel girone sono in testa Chelsea e Shakhtar con 4 punti seguiti dalla Juve (2 punti dopo i pareggi col Chelsea a Londra 2-2 e a Torino con lo Shakhtar 1-1).

MIMMO CARRATELLI

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