Nel segno di Hamsik e Cavani, i top-player, gli azzurri più in forma, i goleador degli ultimi otto confronti con la Sampdoria, tre reti Marek, quattro il Matador. Il Napoli si presenta a Genova per vincere. Vuole spiccare il volo. Non farà ombra l’Europa League quattro giorni dopo. Mazzarri gioca tutto in campionato schierando la squadra migliore. Il turn-over si fa solo in Europa (senza snobbarla). La Juve, intanto, 4-1 a una Roma imbambolata, tenta la fuga.
La Samp di Ciruzzo Ferrara, imbattuta come Napoli e Juve, sarà un osso duro. Ciro è stato uno dei più forti difensori italiani e schiererà una difesa ben protetta non come la Lazio mercoledì sera. Il 4-3-3 doriano di partenza è un trucco. La Samp affollerà il centrocampo per non andare in inferiorità numerica nella zona dove nasce il gioco. Non concederà spazi, non si offrirà al contropiede del Napoli.
Partita in bilico. La Samp è gasata dopo il pari imposto alla Roma. Ha esordito con il colpaccio sul campo del Milan. Ha faticato in casa contro Siena (2-1) e Torino (1-1). Mancheranno per squalifica Maxi Lopez (3 gol finora) e Maresca. Sono assenze importanti. Ma la Samp, neopromossa, è formazione di combattimento e nella tana di Marassi farà molto caldo.
Il Napoli deve disporsi a un match molto caliente. Dovrà correre e sudare, arrivare primo sulla palla, mettere la Samp subito sopra la graticola, toglierle il coraggio, stanarla, bloccarne i terzini d’ala con gli esterni, proteggere la difesa dai contraccolpi doriani (il brasiliano Eder ha buone giocate sotto rete). Sui calci piazzati e sui corner l’insidia aerea di Gastaldello, ma soprattutto di Rossini (1,89).
La Samp è formazione giovane. Nove giocatori sotto i 26 anni, in attacco il 19enne Icardi, argentino proveniente dalla cantera del Barcellona. Energie giovani a centrocampo: il serbo Krsticic (22 anni), lo spagnolo Obiang (20). Sono tipi sguscianti i tre davanti, ma il paraguayano Estigarribia non è un fulmine di guerra (flop juventino). Il Napoli è squadra più matura, esperta. Pandev è l’asso nella manica. Una maggiore vivacità di Maggio e Zuniga sulle fasce sarà determinante. La difesa sembra tranquilla se ben protetta. Behrami ha lasciato il segno contro la Lazio, un leone a metà campo, interditore irriducibile. I due mediani di difesa non devono portare palla. Il passaggio deve essere rapido per Hamsik, filtrante sulle corsie. Il Napoli deve essere essenziale e veloce.
La Samp non copierà il Catania, ma sarà ben coperta. Bisognerà attaccarla con equilibrio, senza scoprirsi. Nelle difficoltà i lanci di Cannavaro e Campagnaro possono tornare utili (s’è visto contro la Lazio). L’attesa è per un match positivo senza badare ai risultati della Juve. Il Napoli a punteggio pieno in casa, deve sfruttare fuori le partite contro avversari meno forti. A Catania è stata una partita particolare, i siciliani avvantaggiati dall’espulsione di Alvarez per tirarsi indietro e fare le barricate. Il Napoli si è avventato senza giudizio ingolfandosi negli ultimi venti metri. Gli azzurri devono imparare a non andare in ansia se il risultato non arriva gestendo la gara con lucidità e non con foga. La grande squadra si giudica nelle partite che si fanno difficili, nel “passo” per non cadere nella trappola dell’avversario, nella lucidità di fare poche cose ma buone non tante e avventurose.
Lorenzo Insigne è pronto all’evenienza. Salta come pochi il difensore diretto, dà profondità e incisività alla manovra offensiva. Mazzarri ha questa grande carta da giocare se la Samp resiste. Prepariamoci a un pomeriggio sorprendente e, se possibile, sorprendentemente azzurro. Due “ex” sulle panchine (più Campagnaro e Maggio in campo) e lunedì Mazzarri festeggia il cinquantunesimo compleanno. Alè. Festa di compleanno è il titolo di un film di quattro anni fa. Magari con dedica degli azzurri …
MIMMO CARRATELLI