Partita da dimenticare contro gli ultimi in classifica. Palo di Insigne e uno scheggiato da Koulibaly ma prestazione incolore. Brusco passo indietro.
Brusco passo indietro
Stavolta il gol all’ultimo minuto, come contro la Roma, non c’è stato. E il Napoli ha pareggiato la seconda partita consecutiva in casa. Un brusco passo indietro, visto che l’avversario è il Chievo ultimo in classifica. I veneti non hanno rubato niente, anzi. Alla fine, fatta eccezione per il palo colpito da Insigne, si sono resi più pericolosi del Napoli. Almeno Karnezis un intervento importante ha dovuto compierlo, nel secondo tempo su Obi, mentre Sorrentino è rimasto praticamente inoperoso.
Ancelotti dovrà interrogarsi sulla prova priva di personalità della squadra. Il tecnico ha optato anche per un turn over moderato, con Insigne e Mertens dal primo minuto, al fianco di Ounas con Milik in panchina. Il polacco è entrato nella ripresa ma nulla è cambiato. Opaca, a dir poco, la prestazione dei due attaccanti principe del Napoli. Soltanto nel finale, Insigne ha provato a dare un segnale della propria presenza, ha colpito un palo. Dopo aver sbagliato un gol clamoroso a inizio ripresa su assist di Ounas Ma le loro prestazioni sono state anonime. Malissimo il belga incapace di saltare l’uomo, di smarcarsi, di accelerare. Lorenzo ne ha ricalcato le orme, tranne che nel finale. A due minuti dalla fine anche Koulibaly, in versione centravanti, ha scheggiato il palo con una girata al volo.
Il Chievo non si è nemmeno chiuso
Ancelotti ha proposto Zielinski e Diawara a centrocampo. E ancora una volta, dopo un’ora di gioco, ha sostituito il giocatore africano. Ennesima prova incolore la sua. Un po’ meglio il polacco ma sempre impalpabile, con qualche accelerazione peraltro non sfruttata dai compagni.
Il Chievo ha giocato la sua partita, senza nemmeno chiudersi, sempre pronto a ripartire. Con i due attaccanti – Pellissier e Meggiorini – bravi a dare fastidio. E subito dietro, Birsa, Obi Hetemaj. Nel secondo tempo è poi entrato un marocchiano niente male – Kiyine – che ha dato l’anima. Al contrario degli azzurri che si sono limitati a tocchettini a centrocampo evidentemente confidando in una rete che non poteva mai arrivare per opera e virtù dello spirito santo. Poteva andare anche peggio, e non tanto per le occasioni create dal Chievo ma perché in pomeriggi come questo – quando si gioca così male – può finire anche che perdi. E il Chievo non si è mai tirato indietro. Ha fatto correre un paio di brividi lungo la schiena dei tifosi azzurri.
Ora il Napoli si trova a meno otto dalla Juventus. È la conferma che i calendari sono facili o difficili solo sulla carta. È un pericoloso passo indietro per il Napoli di Ancelotti che mercoledì giocherà una partita importantissima contro la Stella Rossa in Champions.
Primo tempo
Poco o niente da segnalare in cronaca. Primo tempo horror del Napoli che, sotto una pioggia intensa, non ha praticamente mai infastidito Sorrentino. Un paio di illuminazioni di Zielinski, non sfruttate dai compagni. Un rigore reclamato per spinta su Callejon. L’occasione più pericolosa è stata del Chievo con Obi. Il Napoli ha sbagliato tutto, anche un comodo contropiede con Mertens che ha sbagliato il tempo per servire Insigne e poi si finisce con un tiro di Callejon respinto dalla difesa.