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Le parole di Mazzarri tradotte da Spadetta

Gentile direttore, sperando di fare cosa gradita ai lettori, ho tradotto l’intervista del nostro allenatore dal mazzarriano all’italiano. In neretto le vere risposte

Come può cambiare questo gruppo sul mercato?
“Quando un gruppo cresce bisogna fare acquisti mirati. Pochi ma buoni. Ho parlato con Bigon e gli ho espresso le mie idee. Tutti vogliamo vincere, ma questo va coniugato con altre esigenze. L’importante è sempre essere tutti chiari, come si è detto anche nella riunione provata. Va rispettata qualsiasi idea della società”.

Io ho chiesto quattro o cinque giocatori normali. E cazzo, comprateli. Il presidente mi aveva promesso che quest’anno non avrebbe fatto scherzi, invece mi sa che ci risiamo. Ogni anno a maggio s’impegna a fare gli acquisti che gli chiedo, poi in estate si rimangia la parola, quel cialtrone.

Cosa ti serve per essere subito competitivo?
“Negli ultimi tre anni il Napoli è sempre stato competitivo. Quando una squadra è apprezzata dal pubblico e si pone all’attenzione degli altri, riuscendo a fare punti con tutti, è un buon risultato. Facciamo un calcio propositivo e questo è già un successo. Poi, è chiaro che si può sempre fare di più”.

Eh, cosa mi serve… una bella squadra, mi serve. Non sapete il mazzo che ci siamo fatti l’anno scorso, e poi ci criticate pure.

Le prime indicazioni del campo?
Rispetto ai primi tre anni voglio far conoscere un nuovo modulo che non abbiamo fatto. Si tratta del 3-5-1-1, che ha fatto anche la Juve che ha vinto il campionato. Il nostro gioco, col 3-4-3 è ormai consolidato, e il 3-5-1-1 può essere una soluzione in più a gara in corso per essere imprevedibile.

Qualcosa a livello tattico devo cambiare, un po’ ci hanno sgamato, e poi senza il Pocho che ribalta l’azione sarà dura.

Zuniga?
Ha sempre giocato a sinistra nell’ultimo anno, noi giochiamo molto sugli esterni e lui ha dimostrato che può creare la giocata non solo andando sul fondo ma anche stringendo verso il centro. E’ cresciuto tanto, è arrivato a Napoli dal Siena senza troppa esperienza ed invece ora è un giocatore importante su cui punto ad occhi chiusi. Mi aspetto un miglioramento globale, non dobbiamo fermarci dove siamo arrivati. Non dobbiamo dare nulla di scontato, negli ultimi tre anni abbiamo fatto benissimo ma se ti fermi, in una serie A sempre più difficile, non vai da nessuna parte”.

Zuniga è una pippa pazzesca sia a destra che a sinistra. Ma almeno è veloce e copre più campo, non come quella paposcia di Dossena.

Chi sostituirà Lavezzi?
“Lavezzi è stato un calciatore importantissimo negli ultimi tre anni. E’ andato via per una cifra importante, è diventato un campione. Lo scorso anno, però, noi siamo stati molto bravi a inserire Pandev. Ha caratteristiche diverse, ma valori importanti. E’ stato efficace quando Lavezzi non giocava. Deve solo stare attento a essere in condizione ottimale perché ha qualità indiscusse. Quest’anno parte titolarissimo insieme a Cavani e Hamsik. Può darci ottime garanzie, ma deve mantenere condizioni ottimali”.

Speriamo che si possano spendere almeno i 30 milioni del Psg. Intanto mi tengo Pandev, meglio di niente…

Insigne e Vargas?
Potenzialmente hanno doti importanti, ma bisogna vedere se sono già maturi per una realtà importante come quella di Napoli. Sono delle incognite, tutti cercheremo di inserirli al meglio. Ho già parlato con Insigne, deve stare tranquillo perché ha le qualità. In Lega Pro e in Serie B s’è fatto le ossa, ora deve fare il passo più importante: affermarsi in una realtà importantissima come quella di Napoli. Deve crescere senza troppe responsabilità”.

‘Sti giornalisti mi hanno preso per fesso, secondo loro mo mi metto a dire: “Sono due fuoriclasse”. Così i ragazzini si montano la testa, Pandev si piglia collera, e il presidente dirà: “Avete sentito il nostro allenatore? I Top Players ce li abbiamo già”.

Mercato?
“Dovete chiedere alla società, devo pensare a lavorare otto ore al giorno sul campo. Io voglio vincere sempre, è chiaro che tutti vogliono calciatori già pronti. Se questo, però, non è subito possibile è importante che ci sia chiarezza sugli obiettivi”.

Se non prendono chi dico io, è la volta buona che vado in conferenza stampa e gliela canto tutta.

Dichiarazioni di Quagliarella?
Quando sono arrivato quei problemi c’erano. Abbiamo fatto rendere al massimo sia lui che Lavezzi. In quell’annata lui doveva recuperare una forma fisica personale che non gli ha permesso di giocare tutte le partite al massimo. Io l’ho messo sempre al centro del progetto, ma se alla fine era ancora convinto di certe cose è giusto che è stata fatta la scelta che ha poi operato la società. Al suo posto è arrivato Cavani e mi sembra che sia andato bene”.

Se quell’atteggiato di Quagliarella pensava di essere Pelè, non è colpa mia. Certo, se fosse rimasto accanto a Cavani, avremmo vinto lo scudetto, ma se dico una cosa del genere scateno un casino, è meglio che mi sto zitto.

Cosa ci dice del progetto di crescita del Napoli?
“Il fatto che il Napoli si stia attestando su certo livelli è già un successo. Poi se c’è la possibilità di fare di più ancora meglio, io sono una persona ambiziosa. Non ci accontentiamo mai e non lo faremo nemmeno in questa stagione. Partecipare alla Supercoppa è motivo d’orgoglio, questo ci fa riflettere su quanto di buono fatto begli ultimi anni”.

Della Supercoppa non me ne frega una mazza.

Inler?
“Da lui mi aspetto, dopo una stagione di adattamento, un miglioramento rispetto alla scorsa stagione. Già verso la fine dello scorso anno è cresciuto. Mi aspetto che facciano ancora uno step in più. Lo stesso discorso vale per Zuniga che già lo scorso anno è cresciuto tantissimo”.

Se Inler pensa di giocare di nuovo a due all’ora, lo lascio in panchina. Però non è fesso, forse ha capito che se vuole giocare, deve correre.

Quali richieste per la società?
“Questa estate le mie richieste sono già trapelate. Se si vuole vincere io faccio determinante richieste. Poi è chiaro che la società valuta le mie indicazioni, poi se non si possono attuare lo spiegherà la società. Non è detto, però, che questo non mi permetta di allenare al massimo. L’importante è essere chiari, io ho il compito di far rendere al massimo i calciatori che mi vengono messi a disposizione. Vi faccio l’esempio della mia avventura alla Reggina: riuscii a far esplodere un giovane come Bianchi e a riportare in forza Amoruso, insieme fecero 35 gol. Lo scorso discorso si può fare per Pandev lo scorso anno”.

Io l’ho detto al presidente: “Vuoi vincere? Comprami dei giocatori forti”. E’ tanto semplice, ma quello fa finta di non capire.

Preoccupato per il calcioscommesse?
“Da quello che sta emergendo non mi sembra ci siano particolari problemi. Io ho solo dato il mio sereno contributo”.

Se ci succede qualcosa per colpa di Gianello, giuro che lo prendo a calci in culo da qui a Verona

Secondo lei a chi è inferiore il Napoli in Italia?
“Sapete quali sono i miei parametri. Credo ci sono quattro/cinque squadre che sulla carta partono avanti, ma questo non vuol dire che poi non si possano stravolgere questi valori. La griglia di partenza, però, è determinata dai valori e ce ne sono di squadre superiori a noi”.

Mo ci manca solo che mi metto a dire: “Siamo da scudetto”. Così i nuovi acquisti me li sogno

Sta recuperando Donadel?
“Sembra sulla via della guarigione completa, dalla prossima settimana dovrebbe tornare a fare allenamento con la squadra”.

E speriamo che qualche fesso ci creda e se lo compri, altrimenti resta in tribuna tutto l’anno, è un giocatore finito.

Cuadrado le piace?
“Non do valutazioni su calciatori altrui, a massimo lo faccio in privato con la società”.

Almeno ‘sto Cuadrado si potrà avere, spero. Non mi pare che costi quanto Cristiano Ronaldo…

Secondo lei manca un attaccante di peso?
“Da anni le mie squadre giocano senza una prima punta. L’importante è giocare bene e che ci siano le idee. Dal 3-4-2-1 al 3-5-1-1 per gli esterni non cambia nulla, cambia qualcosa per i centrocampisti e per gli attaccanti. Non cambia la logica della squadra, ma alcuni movimenti. Il filo conduttore rimarrà sempre lo stesso”.

Sì, sì, ho chiesto pure un vice-Cavani, ma purtroppo non dipende da me

L’Europa League può essere la competizione per far crescere i giovani?
“Si, possiamo fare un ragionamento diverso rispetto alla Champions League. Questo non vuol dire che vogliamo sottovalutare questa competizione, noi vogliamo sempre vincere, ma ci possiamo permettere valutazioni diverse rispetto a quelle dello scorso anno”.

Col cazzo che faccio stancare i vecchi nella coppetta, me li tengo freschi per il campionato

Quale titolo per questa stagione?
“Io ho detto ai ragazzi di dimenticarsi i tre anni passati, di immaginarsi un allenatore nuovo alla loro guida. Se facciamo le stesse cose degli ultimi anni col progetto di crescita che c’è stato possiamo fare ancora meglio. E’ chiaro che non siamo i soli a correre, la Serie A in questa stagione è diventata più competitiva”.

Ho detto ai ragazzi: “Coraggio, questo è l’ultimo anno sia per me che per molti di voi. Vediamo di non sbracare”.

Difensore, esterno e centrocampista: sono questi gli obiettivi?
“Ci sono delle cose a cui deve rispondere la società Io ho dato indicazioni precisa su due/tre acquisti. Trovare calciatori in un ruolo che sulla carta potessero essere migliore dei nostri non è facile, bisogna virare su dei top player. Se questo non sarà possibile si andrà avanti comunque, si continuerà col progetto di crescita. L’importante sarà fare chiarezza”.

Ho chiesto dei giocatori più giovani e più forti, poi se quelli rinnovano il contratto a Grava, che ci posso fare?

Cosa ti aspetti da Britos e Fernandez?
“Da Britos mi aspetto molto, l’importante è che stia bene. Fernandez è cresciuto tanto, dovrebbe avere più spazio. Può giocare nel ruolo di Campagnaro o in quello di Cannavaro”.

Britos l’ho voluto io, speriamo bene… Fernandez è una pippa ma almeno è giovane, là dietro tengo certi vecchiacci…

Serve un regista in questo nuovo modulo?
“E’ Inler il nostro organizzatore di gioco, è stato uno degli acquisti più importanti dello scorso anno e deve essere lui a giocare in quel ruolo. Si può sempre migliorare tutto, ma in questo caso abbiamo già il calciatore idoneo”.

Però se l’anno scorso avessimo preso Vidal, sarei stato più contento.

Giulio Spadetta
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