A Radio Crc: «Giochiamo un calcio molto bello. Una volta saltai un blocco di corsa, Conte mi chiamò nel suo ufficio e mi disse che se lo avessi rifatto, sarei finito fuori rosa»
Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, ha rilasciato un intervista a Radio Crc, radio partner del Napoli.
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Lukaku: «Napoli città molto bella, alla mia età cerchi anche la stabilità»
Napoli ottavo club della tua carriera. Cosa significa per te Napoli:
«Una città molto bella per me e per la mia famiglia, la squadra è tanto amata dal suo popolo. Mi sto divertendo tanto con i miei compagni ma anche con le persone che conosco adesso e mi danno tanti consigli su come vivere la città. I risultato aiutano, giochiamo un calcio molto bello, stiamo bene in classifica. Tutto ciò è importante nella mia carriera, perché alla mia età cerchi anche la stabilità».
L’idolo di Lukaku?
«Drogba, Anelka, Ronaldo il Fenomeno, Adriano. Di ognuno cerco di guardarli e apprendere le cose per me stesso. Da piccolo guardavo sempre il calcio e andavo su YouTube a cercare i loro gol. Ho giocato con due di questi cinque, uno è stato mio allenatore in nazionale. Mi manca solo Ronaldo».
Il campionato italiano si avvicina alla Premier?
«Si. Sono stato nove anni in Premier. Devo essere sincere, dobbiamo guardare i risultati delle squadre italiane nelle competizioni europee. La Fiorentina è arrivata in finale di Conference, la Roma, l’Inter in finale di Champions. Anche in Europa League. Tutte queste cose, l’Europeo dell’Italia, queste cose dicono tanto. Sicuramente la differenza per me è solo a livello economico. Lì spendono tanti soldi per i giocatori. Le squadre italiane possono lottare con quelle della Premier. Là lasciano più giocare, fischiano meno. A livello tattico qui è molto più difficile».
Chi è per te Conte?
«Tutti sanno che valore ha come allenatore e come persona per me. Anche fuori dal campo. Uno dei pochi allenatori con cui io posso aprirmi e parlare di cose personali. Sa che faccio tanti sacrifici per il calcio, posso spiegargli come mi sento. La sua mentalità, il suo modo di vivere il calcio è perfetto per me, sempre attento ai dettagli, cura ogni movimento, ogni azioni, in fase offensiva e in fase difensiva. Siamo talmente preparati che alla fine non puoi sbagliare. Fa migliorare ogni giocatore. Questo fa si che sia un grande allenatore e un vincente».
Un momento particolare con Conte?
«All’inizio, quando sono arrivato in Italia. Nella mia prima esperienza facevamo le cose durante l’allenamento. Quel giorno ho saltato un blocco di corsa. Dopo l’allenamento mi ha chiamato nel suo ufficio e mi ha detto che se l’avessi fatto ancora una volta, sarei stato fuori rosa. Giocavamo a Sassuolo quella domenica lì e mi ha dato uno stimolo psicologicamente. Da lì abbiamo alzato il livello, lui psicologicamente voleva darmi un po’ di forza mentale. Il primo giorno quando ci siamo ritrovati qui a Napoli è stato un bel momento perché mi ha guardato. Ero felice di essere tornato con lui ma allo stesso tempo pensavo “adesso lavoriamo”».
Com’è cambiato il Napoli rispetto all’andata con l’Atalanta?
«Loro sono più forti, anche noi. Abbiamo ancora un paio di giorni per prepararci. Sarà una sfida dura, lo sappiamo noi e lo sanno anche loro. Siamo una squadra che lotta, come un gruppo. Dobbiamo dimostrare che siamo forti mentalmente, fisicamente e anche con la palla e senza dobbiamo fare una partita completa. Hanno un allenatore che stimo tanto».
Come state lavorando?
«Prepariamo la partita su tutti i punti di vista. Non solo contro l’Atalanta, per noi ogni partita è una finale. un test per far vedere a che punto siamo con la nostra crescita. C’è un po’ di pressione ma siamo tranquilli e concentrati su noi stessi».
Che gruppo hai trovato? Sei diventato subito un leader:
«I leader per me sono Di Lorenzo, Anguissa, Meret, Juan Jesus. Io cerco solo di dare il mio input, di fare gruppo. Faccio da tramite, perché parlo otto lingue. Cerco di raggiungere tutti e aiutare tutti. Di Lorenzo sta facendo un ottimo lavoro ad organizzare delle cene con noi giocatori e le famiglie, è importante. Noi stessi in campo siamo insieme, se uno soffre siamo pronti ad aiutarlo. Questo è importante se vuoi raggiungere gli obiettivi».
Com’è Lukaku fuori dal campo?
«Molto tranquillo, cerco di riposarmi il più possibile. Mi piacciono i videogiochi, stare con i miei figli. Adesso ascolto Drake e Kendrick Lamar. Io amo il rap, mi piace la competizione che c’è tra i due. Guardo tante partite, è la mia passione».
Cosa ti ha colpito di Napoli, della città?
«Città molto bella, ci sono tante cose da vedere. Però io devo ancora prendere un giorno per andare in città e guardarla. Siamo talmente impegnati. Chiederò a Di Lorenzo o a Mazzocchi, anche con lui ho un buon rapporto».