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Guardiola: «Sono il capo, l’allenatore e non sono abbastanza bravo»

«Non c’è difesa… sono stati incredibilmente persistenti. Non abbiamo perso otto partite in due stagioni. Non possiamo difendere queste otto sconfitte»

Guardiola: «Sono il capo, l’allenatore e non sono abbastanza bravo»
Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola reacts during the UEFA Champions League quarter-final second-leg football match between Manchester City and Real Madrid, at the Etihad Stadium, in Manchester, north-west England, on April 17, 2024. (Photo by Darren Staples / AFP)

È finito 2-1 per lo United il derby di Manchester. Per il City di Guardiola è notte fonda: ottava sconfitta nelle ultime undici partite in tutte le competizioni. Adesso la squadra di Guardiola è quinta in classifica con 27 punti, a meno nove dal Liverpool capolista.

Al termine dell’incontro il manager del City Pep Guardiola è intervenuto ai microfoni dei media

«Non c’è molto da dire. Nessuna difesa… sono stati incredibilmente persistenti. Non abbiamo perso otto partite in due stagioni. Non possiamo difendere queste otto sconfitte in undici partite. Non si tratta di questo o quel giocatore. Abbiamo regalato gol, è colpa nostra. Non giochiamo con la giusta calma. I risultati non sono buoni, la partita non è stata eccezionale. Conosco la situazione, capisco, ma la realtà è questa».

Duro e senza giri di parole, l’allenatore spagnolo ha poi proseguito con l’analisi: «Devono sapere che queste situazioni accadono. In area bisogna stare attenti. Non si tratta di Nunes, ha giocato molto bene in una posizione che non è la sua, quella di terzino. Ma non è questo il punto, dobbiamo giocare meglio. Il risultato ci aiuterà a dare il meglio, ma al momento non lo abbiamo. Il modo per imparare è… andare avanti».

In chiusura un momento di mea culpa per non essere ancora riuscito a trovare la medicina per i mali del suo Manchester City: «Non sono abbastanza bravo. Sono il capo, l’allenatore, devo trovare delle soluzioni e finora non le ho trovate. Questa è la realtà. Vogliamo giocare meglio, creare occasioni. Ma al momento non è possibile».

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Ora sui social si grida a gran voce e si chiede l’esonero di Pep che proprio prima dell’incontro a Sky Sports UK aveva detto : «La proprietà sa che se la situazione è brutta e iniziamo a perdere partite, non è sostenibile. Quindi non sarei qui il mese prossimo o nei prossimi due mesi se non dovessimo cambiare marcia. Lo dicono i risultati, e questa è la realtà. Non possiamo perdere eternamente le partite. Forse per quello che abbiamo fatto in passato la gente pensa che non verrò mai esonerato, ma veniamo giudicati quotidianamente come tutti gli altri allenatori».

A Guardiola viene posta una domanda anche circa le eventuali dimissioni: «Il club sa che non mi dimetterei, dovrebbe esonerarmi il club. Io voglio stare vicino ai giocatori. Voglio essere accanto a loro. Abbiamo perso molte partite, più di quante ne abbiamo perse in due stagioni. Sta succedendo qualcosa che non va, ma metto me stesso al primo posto e penso a cosa posso fare meglio».

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