Le Monde anticipa l’annuncio della decisione. Ancora non è stato stabilito il periodo dell’anno. Quindici gli stadi, otto da costruire. La protesta delle Ong
È il giorno del Mondiale all’Arabia Saudita nel 2034: oggi l’assegnazione della Fifa di Infantino
È tutto pronto. A meno di clamorose sorprese, che al momento non sembrano possibili, oggi 11 dicembre 2024 la Fifa assegnerà all’Arabia Saudita il Mondiale di calcio del 2034.
Capitolo oscuro, lo definisce Le Monde che dedica una pagina alla notizia che compare anche in prima. I Mondiali arrivano dopo la discussa assegnazione al Qatar dei Mondiali del 2022.
Come emerso già nelle scorse settimane gli ispettori della Fifa hanno assegnato all’Arabia Saudita un punteggio lusinghiero di 419,8 su 500. Leggermente più alto di quello riservato ai vincitori dell’edizione 203 vale a dire Spagna, Portogallo e Marocco (che ottennero 416,8).
Le Monde ricorda che “gli stadi saranno quindici. Otto dei quali devono ancora essere costruiti”. Gli ispettori incaricati sono definiti “ricettivi alle argomentazioni finanziarie e commerciali del regno. Sembrano essere stati convinti anche dai progetti titanici in programma”. Sarà costruito anche il monumentale King Salman International Stadium che avrà 92mila posti.
Scrive il quotidiano che
“Considerate le condizioni climatiche (gli stadi più grandi si trovano nella capitale, Riyadh, o nella città costiera di Jeddah, dove le temperature possono raggiungere i 50 gradi in estate), così come il calendario calcistico e altri importanti eventi sportivi, culturali e locali (come il Ramadan e il pellegrinaggio alla Mecca), non è stato ancora definito il periodo dell’anno in cui il Mondiale si svolgerà”.
Ma ci vuole tempo.
Numerose ovviamente le polemiche. Le Monde ricorda come diverse Ong, come Amnesty International, hanno criticato la scelta per lo scarso rispetto dei diritti umani e hanno chiesto l’interruzione del processo di designazione.
La Fifa ha considerato medio il rischio (The Athletic scrive che hanno chiuso un occhio). Gli ispettori si sono definiti ottimisti sui progressi che potranno esserci nei prossimi dieci anni. Per la Fifa “è possibile che il. Mondiale servirà da catalizzatore per alcune delle riforme in corso”.
Le Monde ricorda che Infantino è molto vicino a Mohammed Bin Salman principe ereditario e primo ministro saudita.
Per l’Ong britannica FairSquare, “l’assegnazione dei. Mondiali all’Arabia Saudita (…) suggerisce che qualsiasi stato che vuole davvero il torneo e che ha potere finanziario sulla Fifa, deve solo convincere un uomo”.
Per la piattaforma indipendente danese Play the Game, “l’Arabia Saudita (…) si è meticolosamente posizionata all’interno della famiglia calcistica, come testimonia l’elezione, nel 2023, del capo della Federazione saudita, Yasser Al-Misehal, al consiglio Fifa”.
“Play the Game – riporta Le Monde – ha contato (ed elencato) più di 900 operazioni di sponsorizzazione saudite nello sport nel 2024. “Servono come diversivo in un paese in cui i diritti politici e le libertà civili sono inesistenti”, insiste.
Le Monde chiude ricordando il rapporto di Human Rights Watch, gli investimenti sauditi nel calcio (tra cui il Newcastle) e la frase che il principe ereditario disse a Fox Tv nel 2023: «Se lo sportwashing permette di aumentare il mio Pil dell’1%, allora continuerò a fare sportwashing».