Amico di Adriano Galliani, aveva già tentato la scalata in Serie B. Per ora ha 15 preferenze; il Napoli tra i club contrari.
L’avvocato Ezio Simonelli sembra essere il favorito a prendere la presidenza della Lega Serie A al posto di Lorenzo Casini. A riportarlo è il Corriere della Sera.
Lega Serie A, Simonelli in pole per sostituire Casini
Il quotidiano scrive nell’edizione odierna:
La Lega di A cambia gli equilibri, anticipa la data dell’assemblea elettiva e si compatta attorno al nome di Ezio Simonelli. Ieri prima dell’assemblea in videoconferenza, un gruppo di squadre orientate a mutare la guida della Lega di A ha avuto una pre-riunione. Sono 15 le società determinate ad avviare un cambiamento ai vertici: i presidenti sono orientati a supportare Simonelli, ex commercialista di Silvio Berlusconi e amico di Adriano Galliani che ne ha perorato la causa. Conosce bene i corridoi di via Rosellini avendo già tentato la scalata alla B, dopo esserne stato anche presidente del collegio dei revisori dei conti, e pure reggente della A. Titolare di uno studio legale tributario, è membro dei collegi sindacali di Mediaset e Mondadori e console onorario del Canada a Milano.
Serviranno 14 voti per la fumata bianca: Simonelli sembra avere 15 preferenze. Solo Lazio, Napoli, Lecce, Empoli e Verona sono contrari. C’è tempo fino alla mezzanotte del 5 dicembre per depositare le candidature: difficile che si ripresenti Casini.
Casini: «Prima il calcio italiano si decideva con le strette di mano tra Carraro e Tavecchio»
«Visto che è stata chiamata in causa in maniera imprecisa più volte la Serie A mi sembra doveroso rispondere. Rappresentazioni false di quanto successo negli ultimi anni non sono corrette. La Serie A in consiglio Federale è l’unica componente che si è sempre rifiutata di votare contro su una singola componente. Abbiamo sempre detto che se riguarda una componente non si vota contro quella componente, rispetto che non è stato dimostrato dalle altre componenti. Il motivo per cui siamo qui oggi non è l’emendamento Mulé, ma si parte da anni in cui la Serie A si è vista togliere tante cose. C’erano delle cautele scritte, si è poi passati alle famose strette di mano tra Carraro e Tavecchio e questo era il calcio italiano».