A Canal+: «Tutti i giornalisti gli stanno intorno, ogni minimo gesto che fa, si parla di lui. Non è stato convocato, ma ha fatto tanto per la Francia».
Ibrahima Konaté, difensore del Liverpool, ha parlato a Canal+ della mancata convocazione di Kylian Mbappé con la Francia. L’attaccante non sta vivendo un periodo semplice con il suo club, il Real Madrid, e non parteciperà alle prossime due partite della sua nazionale, tra cui quella contro l’Italia.
Konaté: «A Mbappé dico: vorrei giocare come te, ma non avere la tua vita»
Konaté ha dichiarato:
«Quando è con noi, i giornalisti, tutti gli stanno intorno. Gli dico spesso: vorrei giocare al tuo livello, ma non vorrei vivere la tua vita. Perché, francamente, è molto difficile. Il suo nome è ovunque, al minimo gesto che fa, si parla costantemente di lui».
Ancora:
«Conosciamo le sue qualità. Sappiamo cosa ci ha portato. E non dobbiamo essere ingrati per quello che è stato in grado di portare a questa squadra. Ha fatto molte cose positive e il mondo intero ne è consapevole. Oggi non è qui. Spetta ai giocatori che lo sostituiscono nella sua posizione fare il suo solito lavoro, essere decisivi e permetterci di vincere le partite».
Il difensore: «Le pressioni dei club sui giocatori per rifiutare le Nazionali? È un tema che va discusso»
Mbappé cristallizza l’attenzione come diceva Deschamps, come si convive con il fatto che sia così tanto criticato?
«Penso che non sia facile convivere con la pressione che deve subire. È ancora giovane. Se avessi avuto tutta questa pressione intorno a me, non sarei riuscito a tenere il passo. Avrebbe potuto avere un blocco psicologico, mi farebbe piacere parlarne con lui. Non sapevo che fosse stato fischiato a Lille, non capisco perché».
Hai mai sentito parlare di pressioni da parte dei club affinché i giocatori non accettino le convocazioni in Nazionale?
«È un argomento che deve essere discusso e non trascurato. A Liverpool non è mai successo. Non subiamo alcuna pressione, ma sentiamo cose del genere altrove. I club vanno anche compresi. Ci sono così tante partite… I club pagano i giocatori. I giocatori si stanno anche ponendo la domanda: “Come facciamo a durare tutta la stagione?” I giocatori pensando a come gestirsi. Come possiamo risolvere questo problema? Con il calendario. In Premier League, abbiamo il Boxing Day, quindi niente vacanze. Ci sono troppe partite».