«Ne ho parlato con la base della dirigenza, ma non con l’attuale presidente. Mai subito pressioni o minacce». Ha avvisato lei Ferdico di un monitoraggio della polizia? «Non è vero».
Dopo Simone Inzaghi, gli investigatori hanno ascoltato ieri presso la Procura di Milano anche Javier Zanetti, vice-presidente dell’Inter, sull’inchiesta ultras che vede coinvolti i nerazzurri e il Milan.
Zanetti: «Biglietti per Istanbul? Ferdico mi accennò, ma non ne parlai con Marotta»
L’ex calciatore argentino è stato ascoltato per circa due ore, spiegando agli inquirenti la sua versione dei fatti in merito all’intercettazione telefonica registrata tra Inzaghi e il capo ultras Ferdico, arrestato. La conversazione era sui biglietti per la finale di Istanbul del 2023 di Champions League.
Le dichiarazioni riportate da Calcio e Finanza:
«Mi accennò la questione», ha spiegato. «Io ne parlai con la base della dirigenza, non con Marotta».
Zanetti ha anche spiegato di non aver mai subito pressioni, minacce o intimidazioni, e che parlava spesso con i capi della Curva Nord; li vedeva ad Appiano Gentile oppure in video-chat, ma sempre in clima tranquillo.
Sull’aver avvisato Ferdico di un monitoraggio della polizia dopo l’omicidio di Boiocchi ha dichiarato: «Non è vero». Ha inoltre detto di aver incontrato Antonio Bellocco: «L’ho visto una volta, me lo hanno presentato altri della curva, in una situazione conviviale».
La testimonianza di Inzaghi
Secondo quanto riportato dall’Ansa:
Inzaghi è stato sentito come persona informata sui fatti. Ha parlato di richieste arrivate dal capo curva, di interlocuzioni, precisando di non aver subito minacce, né di essersi sentito intimidito. In particolare, su un’intercettazione agli atti con Marco Ferdico, al vertice degli ultrà interisti, in cui quest’ultimo lo sollecitava a intervenire nei confronti del presidente Giuseppe Marotta per avere più biglietti per la finale di Champions di Istanbul del 2023. Il tecnico nerazzurro era citato in un’intercettazione con Ferdico. Inzaghi ha spiegato che questo dialogo rientrava nei rapporti tipici tra curva e squadra, che non voleva perdere i supporter.