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Ten Hag: «Abbiamo ceduto McTominay per alcune regole pessime sul Fair Play finanziario»

In conferenza, contro il Fpf: «Il club deve gestire i conti, ma sono felice per Scott. La mia posizione? Voi giornalisti inventate favole, c’è un progetto»

Ten Hag: «Abbiamo ceduto McTominay per alcune regole pessime sul Fair Play finanziario»
Manchester United's Dutch manager Erik ten Hag reacts during the UEFA Champions League group A football match between Manchester United and FC Bayern Munich at Old Trafford stadium in Manchester, north west England, on December 12, 2023. (Photo by PETER POWELL / AFP)

Ten Hag: «Non volevo cedere McTominay, alcune regole pessime ci hanno costretto a prendere questa decisione»

Il più grande rimpianto del Manchester United – tra i tanti – quest’anno è la partenza di Scott McTominay, diventato immediatamente un giocatore importante per il Napoli. Dopo il trasferimento in azzurro, lo scozzese è sbocciato e il suo impatto sulla nuova squadra è stato pazzesco: i vecchi tifosi lo rimpiangono in ogni partita e tutti sono stupiti dalla scelta del club inglese che lo ha lasciato andare dopo vent’anni senza battere ciglio. In realtà una spiegazione al suo addio c’è: Ten Hag ha provato a ricostruirla in conferenza stampa prima della partita contro il Brentford.

Ten Hag spiega in conferenza la cessione di McTominay

La domanda sull’ex pupillo del club era inevitabile. Al Manchester United lo scozzese non trovava spazio ed era spesso piegato in un ruolo non suo, come vice-Casemiro: in tanti lo hanno criticato, ma nell’ultima stagione aveva trovato la quadra che lo aveva trasformato in un elemento importantissimo con i 10 gol segnati in tutte le competizioni. Alla fine della stagione, ancora con un anno di contratto, gli inglesi hanno deciso di lasciarlo partire facendo le fortune del Napoli che in lui ha trovato un vero gioiello.

Ma perché è andato via? La spiegazione di Ten Hag è piuttosto triste perché in questa situazione aveva le mani legate:

«Sono molto felice per Scott. Come ho detto quando se n’è andato, non volevo questo, ma sono le regole. Il club deve fare i conti con le regole del Fair Play finanziario e le regole non sono delle migliori.»

L’allenatore dello United si riferisce ovviamente alle regole sulla redditività e la sostenibilità (PSR) della Premier League, il fair play finanziario interno al campionato che ha già fatto diverse vittime. Si rischiano tanti punti di penalizzazione in classifica e, con una situazione che non è delle migliori, la decisione di lasciar partire McTominay è stata presa proprio per rispettare questi parametri.

Ma Ten Hag non è molto d’accordo con il regolamento:

«Le regole sono, oserei dire, pessime, ma questa è la situazione creata dal club con le sue regole e ci ha costretti a prendere questa decisione.»

Dopodiché, il commento sulla sua posizione “a rischio”

«Questi rumors arrivano da voi (i giornalisti, ndr) che create favole e bugie. So che siamo sulla stessa linea d’onda con la società, l’avevo già detto prima della sosta ma evidentemente i giornalisti non mi credono. Al nostro interno, però, è tutto tranquillo. Certo, siamo insoddisfatti della posizione in cui ci troviamo ma restiamo tranquilli e composti. Ci atteniamo al progetto e siamo convinti che sarà un successo.»

Ferguson bandito dallo spogliatoio, “suo” da decenni

Le visite allo spogliatoio fanno parte della cultura del club da decenni: Ferguson e gli altri membri del consiglio direttivo del calcio David Gill e Mike Edelson erano sempre benvenuti. Questi ultimi come Bobby Charlton e altre figure di rilievo come l’ex direttore Watkins. Che il calcio non debba essere identitario rispetto all’ambiente e che sia oggi più importante fare business che rispondere alla passione e al cuore del tifoso siamo anche d’accordo, ma nemmeno possiamo troppo discostarci dal commento di uno come Eric Cantona, che ieri su Instagram ha scritto: “Sir Alex Ferguson dovrebbe poter fare tutto ciò che vuole al club fino al giorno della sua morte. Che mancanza di rispetto!”.

 

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