A Sky: «Napoli è solarità, gente che ti dà anche quello che non ha, altruismo, felicità, sorrisi, odore di caffè».
Pepe Reina tornerà a Napoli domani, per il match contro il Como delle 18:30 al Maradona. Il portiere, arrivato nella squadra di Fabregas quest’anno, ha raccontato dell’affetto che prova ancora nei confronti della città in cui è stato nel 2013-14 e tra il 2015 e 2018.
Reina: «Io e la mia famiglia abbiamo pianto nel lasciare Napoli»
A Sky Sport ha dichiarato:
«Napoli è solarità, gente che ti dà anche quello che non ha. Altruismo, felicità, sorrisi, odore di caffè, quello fatto per bene. Per noi, perché parlo anche per la mia famiglia, Napoli rimarrà sempre nel cuore; ci ha colpito fin dall’inizio e abbiamo pianto quando l’abbiamo dovuta lasciare. L’ho sempre detto: di tutto il mio percorso, i quattro anni vissuti a Napoli sono stati qualcosa di diverso, grazie alla gente di Napoli. Per questo abbiamo pianto alla fine, dovendo lasciare anche gli amici che ci eravamo fatti, non solo nel mondo del calcio. Quegli amici che ci hanno fatto scoprire, conoscere ed apprezzare ancora di più la città. Napoli è particolare, ma quando la conosci meglio, non puoi che godertela. Ogni volta che possiamo, ci torniamo».
L’intervista alla Gazzetta: «Napoli è un segno importante nella vita»
Il lago, soprattutto d’inverno, non è la stessa cosa del mare di Napoli?
«Poche cose sono come il mare di Napoli, a prescindere. Napoli è un segno importante nella nostra vita, qualcosa di speciale. Comunque, per comodità — le scuole, il calcio dei bambini — si andrà a vivere a San Siro, nella zona che conoscevo quando ero al Milan. Siamo stati fortunati a trovare la casa in fretta».
È vero che twitta in dialetto?
«Ho un sacco di amici napoletani, ogni tanto scappa qualcosa…».