A Panorama: «è un ragazzo perbene, educato ed equilibrato, anche fuori dal campo. Ai miei tempi con 1 metri e 85 ero alto, oggi sarei un tappetto»
Panorama intervista Adriano Panatta che ha parlato di quanto l’emulazione sia importante nello sport e del fatto che con Sinner ora molti ragazzi giocano a tennis:
«In più oggi è tutto amplificato, iperconnesso, con notizie e video h24. Ai miei tempi c’erano due canali, di cui uno in bianco e nero. Oggi i giovani sono informati, ma solo su ciò che riguarda la loro generazione. Sinner non ha stimolato soltanto i ragazzi, ma anche gli adulti a prendere in mano la racchetta. Quando Alberto Tomba sciava, tutti sciavano. Ed erano contenti gli ortopedici»
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«È fortissimo e in più è amato da tutti. Perché è un ragazzo perbene, educato ed equilibrato, anche fuori dal campo. Non sbaglia mai una dichiarazione, non ha mai un gesto di stizza, rispetta gli avversari: sembra quasi finto. Oggi si parla di Sinner per qualsiasi cosa faccia: se apre l’ombrello alla raccattapalle, se gioca a calcetto con un bambino. Fa tutto bene».
Avrà pure qualche difetto
«Tutti ce li hanno, ma i fuoriclasse sanno anche nasconderli molto bene. Lui fatica ancora sulla terra, perché lì si gioca un altro sport. Però prima o pi vicinerà anche a Parigi e Roma»
Disse che il tennis è musica. Che significa?
«Il tennis è musica perché è armonia. Noi eravamo pop, oggi siamo all’heavy Metal. Adesso è uno sport esasperato, quasi violento, molto fisico. Ai miei tempi ero considerato alto, 1 e 85. Oggi in mezzo ai marcantoni sarei un tappetto»
Ai tempi d’oro il numero uno era Bjorn Borg e lei lo batteva spesso. Come mai?
«Lui aveva grande testa, grande continuità e fisicità, ma il suo gioco non mi dava fastidio. Non riusciva a farmi male tirando da lontano e io lo mettevo in difficoltà cambiando il ritmo, giocavo ogni palla in modo diverso. Dovevo spolverare le righe perché sennò le prendeva tute. Allora erano in tanti a giocare come lui, Guillermo Vilas, Harold Solomon. Li mettevo in crisi. Eravamo romantici e anche molto giurassici»