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L’Argentina rimpiange Retegui: “Non si ferma più, capocannoniere e gol da antologia” (La Nacion)

“Una fame e una cattiveria senza limiti. Non si ferma più, continua a fare gol. Ma l’ultimo in Venezia-Atalanta è quasi da incorniciare. I suoi numeri sono impressionanti”

L’Argentina rimpiange Retegui: “Non si ferma più, capocannoniere e gol da antologia” (La Nacion)
Cm Bergamo 19/09/2024 - Champions League / Atalanta-Arsenal / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Mateo Retegui

La Nacion scrive del gran gol segnato da Mateo Retegui oggi pomeriggio con la maglia dell’Atalanta. Al 47′ di Venezia-Atalanta, l’italo argentino ha sfruttato un errore della difesa avversaria segnando il 2-0 con uno strepitoso pallonetto. Quasi quasi l’Argentina lo rimpiange, visti i recenti numeri dell’attaccante di Gasperini.

Retegui ha una fame e una cattiveria senza limiti

Scrive la Nacion:

Una fame e una cattiveria senza limiti. Non si ferma più, continua a fare gol. Ma l’ultimo è quasi da incorniciare. Mateo Retegui ha tirato fuori una perla nella vittoria dell’Atalanta sul Venezia per 2-0 e adesso è primo nella classifica marcatori, con 8 reti in 8 partite“.

Il gran gol di Retegui si è diventato virale su social“. L’argentino ha approfittato di un errore di Candela, e con enorme classe ha tirato fuori un pallonetto dal coefficiente di difficoltà altissimo. Mateo “che ha avuto esperienze al Boca e al Tigre“, sottolinea La Nacion, ha segnato per la quarta partita consecutiva.

Ma mica Retegui segna solo in campionato. “I numeri di Retegui in questo inizio di stagione sono impressionanti, visto che ha messo a segno 10 gol e 3 assist tra club e Nazionale“. Ha segnato sia contro il Belgio che contro Israele.

«Spalletti ha il sangue caldo come me, ha la vittoria in testa. Mi aspettavo la chiamata di Scaloni»

Retegui è stato intervistato da “Sportweek” a cui ha raccontato dell’arrivo in Nazionale. All’attaccante degli Azzurri non è mancata quella che ormai è diventata una domanda di rito.

Era destino che tu venissi in Italia, e proprio nel Genoa?
«Io penso che tutto quello che ci succede sia frutto del destino. Per esempio, la mia prima partita in Nazionale l’ho giocata al Diego Armando Maradona di Napoli, e tutti sapete cosa significhi Maradona per noi argentini. Ho esordito e ho pure segnato, a un avversario forte come l’Inghilterra. Se non è destino questo… La mia storia è tutto un incastro di coincidenze, come se qualcuno l’avesse scritta per me».

Sincero: ti avesse chiamato Scaloni, c.t. dell’Argentina, gli avresti detto sì?
«Non posso rispondere, perché non mi ha mai chiamato. Pensavo sinceramente lo facesse, perché in Argentina avevo segnato tanto, invece a telefonarmi è stato Mancini e non ci ho pensato un attimo, gli ho detto subito sì. Ho preso il primo aereo e mi sono presentato».

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