Ai canali ufficiali dell’Inter: «Giocatori come Lautaro e Taremi hanno fatto voli lunghi, ma sono contento di chi potrebbe sostituirli. Sette partite in venti giorni ci aspettano, saremo bravi»
Inzaghi: «Veniamo da tre vittorie, dobbiamo continuare. Zielinski a Roma non ci sarà, la sosta non ci influenza»
Lo scudettato Simone Inzaghi ha presentato il match contro la Roma ai microfoni di Inter TV quest’oggi. Le sue parole hanno denotato la solita, ostentata sicurezza e consapevolezza del proprio lavoro e dei mezzi dell’Inter, senza dimenticare però che affrontare una squadra di Juric non è mai semplice, come la storia ha dimostrato.
Inzaghi presenta Roma-Inter
Di seguito un estratto dell’intervista:
“La sosta per le gare delle nazionali non ci deve influenzare. Venivamo da tre vittorie e dobbiamo continuare il nostro percorso: i ragazzi sono rientrati abbastanza bene, qualcuno con qualche problemino. Però in questi ultimi giorni abbiamo lavorato bene, sapendo che ripartiamo da una gara molto difficile”.
Sulla preparazione della sfida
«Juric l’abbiamo incontrato tante volte negli anni, sta portando la sua filosofia alla Roma. Ci dovremo fare trovare pronti per fare la nostra partita in entrambe le fasi di gioco, ci vorrebbe una grande partita.»
Quanto può influire lo stato di forma di chi è stato protagonista con le nazionali?
«Abbiamo avuto tanti giocatori che hanno giocato tanti minuti, qualcuno come Lautaro e Taremi ha fatto voli lunghi. Nel complesso sono rientrati tutti abbastanza bene, a parte Zielinski che è rientrato con un problemino e non ci sarà. Asllani ieri ha avuto una leggera distorsione al ginocchio e non ci sarà anche lui: porteremo Berenbruch che è un ragazzo promettente della Primavera, non c’è problema.»
Cosa ha chiesto ai nuovi arrivati?
«Si sono inseriti tutti bene, grazie all’aiuto di chi c’era già. Sono contento: qualcuno ha giocato di più e qualcuno di meno, l’obiettivo è portarli tutti a giocarsi le partite nel migliore dei modi.»
Su Thuram
«Diciamo che sta continuando a lavorare bene, come ha fatto lo scorso anno. Il suo modo di giocare non è cambiato, c’è qualche piccolo accorgimento su cui lavoriamo con lui e lo staff. L’importante è che continui a lavorare così.»
Sul calendario
«Sappiamo che andremo incontro a sette partite in venti giorni, dovremo essere tutti bravi. Ma ora il mio unico pensiero è prepararci bene per la partita di domani con la Roma: per il resto, cercheremo di attingere a tutta la rosa, sapendo di avere ragazzi che quotidianamente cercano di mettere in difficoltà me e il mio staff per le scelte.»
Dzeko non dimentica quella finale di Champions
Ci ripensa, ogni tanto?
«Certo. È un grande rimpianto. Ogni tanto su Instagram mi appare l’azione del gol del City, io scrollo subito, non riesco a guardare. Vedendo quella partita, intendo dire vivendola da dentro, ho avuto forte la sensazione che avremmo potuto farcela. Ed è questo che mi lascia un senso di amarezza».
Tutti volevano Lukaku in campo, in quelle settimane. Poi Inzaghi puntualmente schierava Dzeko. Lei come la viveva?
«Mah, tutti possono parlare… Però io dico: secondo voi un allenatore mette in campo un giocatore che è meno forte di quello che va in panchina? E poi lo fa nella finale di Champions? Io ero tranquillo, sapevo cosa potevo dare all’Inter. Certo, alla fine Lukaku sarà stato dispiaciuto di non partire titolare, è normale. Però poi entri e fai la differenza, se riesci: anche lui ha avuto 30 minuti a disposizione, è entrato sullo 0-0 e poi…».
Lukaku fu protagonista in negativo di quella serata, con un paio di gol mangiati a due passi dalla porta.