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Bagnaia uno di noi: «I tifosi non capiscono, è come se parlassimo ad un muro»

“Se Ducati mi avesse voluto favorire mi avrebbe dato il nuovo telaio già a Misano. Ma è giusto così: armi pari con Martìn fino alla fine”

Bagnaia uno di noi: «I tifosi non capiscono, è come se parlassimo ad un muro»
Ducati Italian rider Francesco Bagnaia gets ready during the first MotoGP free practice session of the Moto Grand Prix of Aragon at the Motorland circuit in Alcaniz on August 30, 2024. (Photo by Pierre-Philippe MARCOU / AFP)

Pecco Bagnaia e Jorge Martín, col traguardo Mondiale ad un passo, e la Ducati in mezzo. L’idea è: armi pari, fate voi. Lo conferma il campione del mondo in carica: “Se in Ducati avessero voluto aiutarmi in qualche modo, già a Misano avrei potuto avere qualcosa di meglio del nostro set attuale, perché abbiamo provato un nuovo telaio e il telaio non era preparato per tutti. Non lo utilizziamo ed è anche la cosa più corretta da fare. Penso che Gigi lo abbia sempre chiarito non appena ho iniziato a correre con la Ducati, e ancor di più nelle ultime due stagioni. Le squadre hanno lo stesso kit nuovo, i due team ufficiali hanno la stessa strategia, nel complesso, che ha messo la Ducati nella posizione in cui si trova adesso, che è molto performante e competitiva per questi motivi, fornendo lo stesso materiale ai team. Quindi non credo che cambierà nulla fino a Valencia”.

Bagnaia dice che la corsa al Mondiale è “molto equilibrata”: “In Australia lui ha qualcosa in più; in Tailandia e Malesia io ho qualcosa in più; a Valencia lui ha qualcosa in più. Non possiamo più commettere errori perché mancano otto gare, quattro Gran Premi. Non è obbligatorio superare Jorge già in Australia, ma dobbiamo sempre tagliare qualche punto. Può succedere di tutto. A Valencia ci giocheremo tutto”.

“Non mi interessa cosa pensano gli altri. So cosa stiamo facendo e stiamo ottenendo qualcosa di molto meglio degli altri. Solo questo è molto importante. Ci sono anche molte persone bloccate nel passato. Non è facile migliorare. Pensa a Troy Corser. Se pensi alla Superbike, pensi ancora a quelle lotte del passato. Ora, fare la differenza è più complicato. Adesso tutti fanno lo stesso ed è difficile vedere la differenza, perché tutti abbiamo applicato quello che faceva la differenza in passato. Ora devi gestire i dispositivi mentre guidi, e anche le mappe, perché devi cambiarle. A volte può distrarti. Cerco di farlo solo quando devo. Può distrarti quando viene visualizzato l’avviso sui limiti della pista. Quello che abbiamo fatto in Giappone è stato pazzesco, considerando il ritmo abbiamo mantenuto tutta la gara. Ecco, non capisco cosa dice la gente, i tifosi, perché a volte è come se parlassi con un muro, non ha senso”.

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