Alla Gazzetta: «Ibra è Ibra anche da dirigente, se lo scegli, deve avere carta bianca. Un futuro da ds del Milan? Non voglio problemi con il mio amico Zlatan!»
Oliver Giroud ora gioca in Mls, al Los Angeles Fc. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato dell’inizio di stagione del Milan, sua ex squadra.
Giroud: «Leao? Ognuno ha la sua personalità, non puoi aspettarti il carisma a tutti i costi»
Al Milan non ci sono più over 35: si può vincere senza esperienza?
«Certo, perché c’è tantissima qualità. E l’esperienza sì che c’è: Maignan, Theo, Leao giocano da anni ad altissimo livello. Sono molto più maturi di quando ero arrivato e possono guidare la squadra a un altro scudetto. E poi il derby dà la spinta…».
Qualcosa suggerisce che il Milan le manca…
«A Los Angeles sono felice, ho trovato una bella struttura, in Mls senti di essere parte di un movimento in crescita. Ma il calcio italiano, il Milan, l’atmosfera unica di San Siro, il calore dei tifosi, Milanello e tutta la gente che ci lavora… Impossibile dimenticare. Ho lasciato una famiglia».
Qual è il punto di forza?
«L’attacco. Sono andato via io ma hanno diversificato bene… Morata, Abraham, Rafa, Pulisic, Jovic, Okafor, Chukwueze. Quanti sono, sette? Non so se in Italia e in Europa ci sono squadre che possono vantare tanta varietà e complementarietà».
A Leao rimproverano i soliti difetti: mancanza di leadership e continuità…
«Rafa è un leader tecnico, trascina sul campo, come Theo. Occorre capire una cosa: ognuno ha la sua personalità, non si può forzare il carattere di un ragazzo aspettandosi carisma a tutti i costi, per quello c’è Maignan. Quando ho giocato a Dallas un tifoso mi ha chiesto se Leao vale Henry. Ho risposto che non si può paragonare un campione che ha fatto tutta la carriera con un ragazzo che ha solo 25 anni. Aspettiamo e facciamo i conti alla fine: Rafa ha tutto, la cosa più difficile è essere al 100% del potenziale tutte le settimane. Dipende da lui, da quanto è esigente con sé stesso. La paternità lo aiuterà a crescere».
Ibra ha spiegato che lui è il boss:
Giroud: «E dove sta la novità? Ibra è Ibra, anche da dirigente. Conosce molto bene il calcio e il Milan soprattutto. Se scegli Zlatan, come ha fatto RedBird, devi fidarti: Ibra deve avere carta bianca».
Sappiamo che in futuro le piacerebbe diventare ds: se un giorno tornasse al Milan così?
«Il Milan è uno dei più grandi club al mondo e io con quella maglia ho vissuto momenti indimenticabili. Ne sarei felicissimo. Ma non voglio problemi con il mio amico Ibra eh! Di sicuro rimarrò sempre un grande tifoso rossonero».