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De Laurentiis: «La Lega non è stata capace di vendere i diritti della serie A all’estero. È un’ignominia»

Al convengo: «La Nfl fattura miliardi perché ha saputo darsi delle regole precise. La libertà d’impresa è al centro della forza statunitense e le regole esistono e si danno fin dall’inizio»

De Laurentiis: «La Lega non è stata capace di vendere i diritti della serie A all’estero. È un’ignominia»
Ni Napoli 26/06/2024 - presentazione nuovo allenatore Napoli / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis è intervenuto oggi al convengo “Dall’analogico al digitale. Le nuove sfide della comunicazione” organizzato da radio Crc. Con il vicepresidente Southern Europe di MSC Crociere Leonardo Massa, parteciperanno al dibattito il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, il presidente della Società Sportiva Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis e Salvatore Isaia, direttore editoriale di CRC, radio partner della SSCN. Modera il convengo Nicola Lombardo.

Parte il vicepresidente Southern Europe di MSC Crociere Leonardo Massa

«Ieri a Civitavecchia abbiamo varato una nuova nave e oggi siamo qui per raccontare della partnership col Napoli».

Lo interrompe subito il presidente De Laurentiis: «Amico mio è bello che tu racconti queste navi che avete inaugurato che hanno suite da 250 mq e dove viene servito champagne e caviale a tutto spiano».

Prosegue il vicepresidente della MSC: «Ieri era importante perché è una nave totalmente diversa dalle altre perché dedicato al lusso, navi più piccole e dettagli con i passeggeri che non sarebbe possibile su navi come queste su cui siamo. È il secondo anno che lavoriamo, saremo nel mediterraneo e poi ai Caraibi».

Salvatore Isaia, editore di radio Crc risponde alle difficoltà dell’editoria:

«Non esiste azienda più inc risi dell’editoria. Quando abbiamo guardato questo marchio che volevamo acquistare e i bilanci ce ne siamo resi conti, però non esistono solo cose che si fanno per i soldi, ma era un asset importante che volevamo».

Le parole di De Laurentiis

Interviene il presidente De Laurentiis sul tema del convengo: “Dall’analogico al digitale. Le nuove sfide della comunicazione”

L’Italia è in grado di vivere questa trasformazione?

«Ringrazio MSC per ospitarci in queste situazioni che mi ricordano un po’ Hollywood, si parla tanto di digitale ma si parla di digitale da tantissimi anni: è un mio cavallo di battaglio, quello degli anni ’70 dove McLuhan parlava di internazionalizzazione attraverso il web, per abbattere il provincialismo ed i confini e il provincialismo delle Nazioni attraverso un sistema di scambi culturali. Ora si parla tanto di Pnrr e i vari attori dell’industria italiana non sono mai stati messi al tavolo dovutamente, e dopo il problema del covid siamo andati tutti random e non c’è stata una collettivizzazione di pensiero. Qui il problema relativamente al calcio, vedevo che la Nfl, che non ha nulla a che vedere col soccer sudamericano o europeo, da 19,7 miliardi di dollari, circa due volte e mezzo quello che l’Inghilterra da col soccer, e la cosa incredibile è che l’Inghilterra è in rosso col calcio di un miliardo. Questo significa che non ci sono elle regole che invece la Nfl si è data. La libertà d’impresa è al centro della forza statunitense e le regole esistono e si danno fin dall’inizio. Nel basket non funzionavano determinante situazioni e hanno avuto il coraggio di fermarsi per 6 mesi, si sono messi seduti e hanno ristabilito le regole. E oggi l’NBA fattura circa una decina di miliardi. Il discorso è che noi abbiamo moltissimi problemi che non vengono regolamentati dalla politica, poi abbiamo delle situazioni stantie. Quando io 6 anni fa dissi ai miei colleghi che non sono dovevamo autoprodurre quello che ci riguardava, ma anche a commercializzarlo noi. Ma quando tu senti dire che la Uefa sta per varare dei bandi relativi al 2027-30 e 2030-33, quando noi completamente chi abbiamo dato i nostri diritti fino al 2029. Significa che quando nei prossimi mesi avranno fatto bingo licenziando i propri diritti nei prossimi due livelli, non ci saranno più possibilità di sovvenzionare il calcio italiano. Molte società moriranno in un solo colpo. Bisognerebbe uscire da questi accordi con le piattaforme che vedo promuovere solo le partite internazionali che le riguardano, o chi ha solo il campionato nazionale non fa una promozione per cui abbiamo 25 milioni di tifosi per la Serie A e risultati fallimentari per presenze sulle piattaforme. Purtroppo i miei colleghi mi seguono in parte, io sono sempre stato un imprenditore, mi dicono che sono visionario ma mi sono stancato di questa stupidaggine: io conosco i mercati, è diverso. Nel cinema quando sei indipendente ti formi le ossa e la cultura dell’impresa, non c’è nulla di più complicato perché crei prodotti».

Cominciano ad esserci dei suoi colleghi che cominciano a rendersi conto

«Dal 2008 per l’Intertoto chiesi di darmi il canale 251 di Sky perché tutti si rifiutavano di trasmettere la partita. Chiedi di fare la PayperWiev e ebbi un successo fantastico. Questo abbiamo continuato a farlo per le amichevoli estive prima tramite Mediaset, poi Sky e oggi con OneFootball, una piattaforma attraverso la quale bisogna cominciare a ragionare per il campionato del futuro. I nostri della Lega non sono stati capaci di vendere i diritti della serie A all’estero, é un’ignominia, sono stati distruttivi. Quando ho sentito che in Inghilterra volevano vedere a Dazn per due milioni e mezzo, ho detto banco. Mi hanno seguito altri club. Se noi non investiamo e non vediamo cosa può offrire il mercato, non ci muoveremo mai. Se i grandi club hanno milioni di tifosi, ce li avranno anche all’estero, in Inghilterra non si fa altro che dire che a Londra sono tutti italiani».

Il governatore della Regione De Luca sul 5G, ma con un siparietto anche sulla gara di ieri: «Siamo in un clima sereno, c’è stato un risultato importante. Io non sono competente, ma mi piace un gioco tignoso, duro, volevo dire catenacciaro ma non è politicamente corretto».

«Noi siamo un Paese curioso. Siamo partiti con lo sventramento delle strade d’Italia e alla fine il lavoro non è andato avanti e la fibra ottica non è stata collocata in tutta Italia. Molte piattaforme non funziona e non si collegano».

Se lei fosse presidente del Consiglio cosa farebbe?

«Non mi metta in concorrenza con una persona amica, il posto è occupato. L’ostacolo principale che vedo è innanzitutto la palude burocratica di questo Paese, non c’è nessuno che abbia avuto il coraggio e le conoscenze per modificare la situazione. Poi c’è una mancanza di volontà politica, perché questa palude burocratica danneggia sia gli imprenditori che i cittadini. Spesso i fondi ci sono, ma per ottenere le autorizzazioni ci vogliono anni».

Lei ha intenzione di restare come governatore

«Io starò qui nei secoli dei secoli»

Il presidente De Laurentiis precisa sul rapporto con Crc

«Siccome il presidente De Luca ha parlato di gemellaggio vorrei spiegare che il Napoli ha licenziato a Crc la diretta della partita e un certo numero di interviste a settimana. Stiamo facendo un po’ di petting per vedere se si può passare a un rapporto orgasmico».

Poi precisa sul football americano: «Lì però c’è un problema: sono soltanto americani, incidono sul territorio americano con il loro fatturato: si sono detti perché non investire altrove? Con i fondi, che però ritornano per cercare di fare le scarpe al calcio europeo. I fondi dicono di non avere debiti, gli europei sì, e quindi pensare di esportare il modo di fare sport in un certo senso altrove. Sono spazi che loro possono conquistare levando spazio commerciale ed introiti al calcio europeo. Questa è una grossa problematica da tenere presente per il futuro, nessuno ci pensa perché tutti pensano all’oggi e non al domani».

Il direttore di CRC Umberto Russo presenta il nuovo palinsesto della stagione 2024-2025. Il presidente De Laurentiis interviene:

«La radio DAB? Sarebbe importante che da una certa ora in poi, per un certo tipo di continente, e da un’altra ora in poi per un altro continente mantenere il rapporto con i tifosi del Napoli. I simpatizzanti in giro per il mondo sono tantissimi milioni, se mettessimo un giornalista bilingue inglese, per arrivare altrove, radiofonicamente sarebbe straordinario, non solo attraverso la musica».

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