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Bonucci dona 10mila euro al portiere dell’Union Berlino con un tumore (Bild)

Al portiere 19enne è stata amputata la gamba sinistra. Anche altri giocatori hanno fatto la loro donazione, tra cui Demme e Samardzic.

Bonucci dona 10mila euro al portiere dell’Union Berlino con un tumore (Bild)
Union Berlin's Italian defender #23 Leonardo Bonucci (Photo by Odd ANDERSEN / AFP) /

Per il portiere dell’Union Berlino Berkin Arslanogullari a cui è stato diagnosticato un tumore alle ossa, Leonardo Bonucci ha donato 10.000 euro.

Arslanogullari, portiere 19enne dell’Union Berlino, ha un tumore alle ossa: al via alle donazioni

Anche altri giocatori, riporta la Bild, si sono adoperati ad aiutarlo per le cure. Il capitano dell’Herta ed ex Napoli Diego Demme ha donato 100 euro, Derry Scherhant 50 euro, e alcuni ex calciatori dei club tedeschi, tra cui Lazar Samardzic (500 euro).

I medici hanno dovuto amputare la gamba sinistra di Arslanogullari; ora per il portiere è tempo di chemioterapia e riabilitazione, prima di fare una protesi alla gamba.

L’idea delle donazioni, continua Bild, è arrivata da un suo amico; con un sito internet è riuscito ad arrivare a migliaia di persone. L’Herta Berlino, squadra rivale dell’Union, ha comunque mandato un messaggio di cordoglio per il portiere: Rivali per i colori, ma uniti per una giusta causa. 

Anche il suo allenatore, Vilk, ha donato 1000 euro per Arslanogullari.

Bonucci ha lasciato quest’anno il calcio giocato

Ha rilasciato una lunga intervista al podcast Bsmt nella quale ha parlato del suo addio alla Juventus.

«Il mio addio alla Juventus è stato un gioco di potere, un torto da parte di un singolo: c’è stato del mobbing. Ho visto giocatori che hanno meno di me ricevere il giusto tributo dalla Juve. Io sono dovuto andare via, quasi scappando, perché qualcuno aveva deciso così».

Sul ruolo di Giuntoli:

«Giuntoli, che era appena arrivato e non poteva fare diversamente, mi ha detto: “Guarda, non sei più nei piani, sei fuori rosa”. Io mi allenavo con i ragazzi che tornavano da prestiti e infortuni. Mi dicevo: “ma com’è possibile?” Io ho anteposto la Juve a mia moglie, ai miei figli e al mio benessere».

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