In conferenza: «Ma chi mi conosce bene sa che non ho mai fatto e mai farei nulla contro le regole. Adesso comunque so chi è mio amico e chi non lo è»
Sinner: «La mia reputazione? Questo è un aspetto che non posso controllare». Anche Jannik ha parlato in conferenza stampa prima dell’inizio dell’Us Open. Le sue parole riportate dal Corriere dello Sport.
«Quello che è successo? Non è l’ideale prima di uno Slam, ma so di non aver fatto niente di sbagliato. Ho dovuto giocare per mesi con questo tarlo nella mia testa e in quei momenti ricordavo a me stesso di aver rispettato le regole, come ho sempre fatto. La sentenza è stata un sollievo e adesso sono contento di essere tornato a New York».
Sinner: «Adesso comunque so chi è mio amico e chi non lo è»
Jannik si è separato ufficialmente dal preparatore Ferrare e dal fisioterapista Naldi:
«Per prima cosa ci tengo a dire che Giacomo e Umberto hanno avuto un ruolo importante nella mia carriera. Abbiamo lavorato insieme per due anni e abbiamo fatto un grande lavoro insieme. Adesso, a causa degli errori fatti, non mi sento più sicuro a continuare con loro. Dopo aver aspettato il risultato della sentenza, l’unica cosa di cui ho bisogno è un po’ di aria fresca».
Sinner continua:
«Sono felice che questa storia sia finalmente uscita fuori, è un sollievo per me e per il mio team provando a ripercorrere i mesi in cui è sceso in campo tenendo il segreto. Sei sempre un po’ preoccupato che a un certo punto possa uscire fuori. All’inizio avevo una visione diversa, poi è stato un po’ più complicato con ciò che abbiamo affrontato io, la mia squadra e i miei legali. Anche perché alla fine io sono un tennista, questo è ciò che mi piace fare. Ovviamente ero preoccupato per il possibile verdetto. Però alla fine, come ho spiegato, sapevo di essere un giocatore onesto e la quantità della sostanza nel mio corpo era molto bassa: c’erano moltissimi zeri prima dell’uno».
«Ogni giocatore che risulta positivo attraversa lo stesso processo, non ci sono scorciatoie o trattamenti diversi. Capisco la frustrazione di alcuni, ma forse in quei casi non sono stati in grado di spiegare in modo così dettagliato la provenienza della sostanza. Adesso comunque so chi è mio amico e chi non lo è; perché i miei amici sanno che non lo avrei mai fatto. Danni alla mia reputazione? Questo è un aspetto che non posso controllare. Qualcosa potrebbe cambiare, ma chi mi conosce bene sa che non ho mai fatto e mai farei nulla contro le regole», conclude Sinner.