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Shelton: «Non gioco per soldi, ma per migliorare. All’inizio pensavo che il tennis fosse noioso»

Al Guardian: «Preferivo il calcio, o basket e baseball. Mio padre era il mio allenatore, mi ha insegnato a inseguire chi era più bravo di me per fare esperienza».

Shelton: «Non gioco per soldi, ma per migliorare. All’inizio pensavo che il tennis fosse noioso»
New York (Usa) 07/09/2023 - US Open / foto Imago/Image Sport nella foto: Ben Shelton ONLY ITALY

Ben Shelton esordirà oggi all’Us Open contro l’austriaco Dominic Thiem. Il tennista statunitense ha rilasciato un’intervista al Guardian in cui ha raccontato i suoi inizi nello sport.

Shelton: «Non gioco per punti o soldi, ma per migliorare. All’inizio pensavo che il tennis fosse noioso»

«Direi che, se dovessi darmi un voto, sarebbe un 6-7 quest’anno. Non credo di aver giocato il mio miglior tennis. Il lato mentale, quello competitivo, mi ha portato fin qui, anche se non mi sono sentito perfettamente in forma».

Ha iniziato a giocare a tennis a 10 anni insieme al padre:

«Pensavo che il tennis fosse uno sport noioso. Il calcio, il basket e il baseball erano gli sport più divertenti negli Stati Uniti. Erano quelli che seguivo da piccolo, ma ora… beh, eccomi qui. Quando sbagliavo, mio padre mi prendeva da parte e mi urlava contro più degli altri ragazzi, ma lo capisco… non poteva fare favoritismi. In genere mi faceva fare i giri di campo se arrivavo in ritardo agli allenamenti».

Oggi Shelton ringrazia suo padre per gli insegnamenti dati:

«Mi ha dato la mentalità da cacciatore. Non sono mai stato il migliore nella mia fascia di età. C’erano sempre ragazzi più bravi che dovevo inseguire e ho sempre avuto margini di miglioramento; c’erano sempre persone che facevano le cose meglio di me».

Sul tennis ha dichiarato:

«Non sono molto motivato a giocare per i punti o i soldi. Mi piace giocare davanti a tanta gente. Mi piace giocare contro i più grandi o nei più grandi tornei, contro i migliori giocatori. Le Olimpiadi sono sicuramente un evento che attira, ma volevo restare negli Stati Uniti per un po’. Ho ancora 21 anni. Voglio essere competitivo e migliorare. Questo non significa che i risultati arriveranno a ogni torneo; sto ancora lavorando sulla mia esperienza».

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