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McEnroe sul caso doping di Sinner: «Ci vuole uniformità: è scioccante, è accaduto sei mesi fa e se ne parla ora»

A Espn: «Non so come facciano a distinguere tra una persona che dice di non esserne a conoscenza, e un’altra che dice la stessa cosa e viene sospesa [la Halep, sospesa 18 mesi nel 2022]».

McEnroe sul caso doping di Sinner: «Ci vuole uniformità: è scioccante, è accaduto sei mesi fa e se ne parla ora»
Italy's Jannik Sinner reacts reacts after losing a point against Russia's Daniil Medvedev during their men's singles quarter-final tennis match on the ninth day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 9, 2024. Medvedev won the match 6-7, 6-4, 7-6, 2-6 6-3. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

L’ex leggenda del tennis John McEnroe è intervenuto sul caso doping legato a Jannik Sinner.

McEnroe sul caso doping di Sinner: «Una notizia scioccante»

Le sue dichiarazioni in un’anteprima Espn degli Us Open riportate dal Corriere dello Sport:

«So che il tennis viene testato praticamente più di ogni altro sport. Questa notizia è certamente sorprendente e scioccante in questo momento. Soprattutto perché è successo a marzo e sono passati sei mesi e questa è la prima volta che se ne sente parlare».

Parla anche del caso Halep collegato a Sinner:

«Non so come facciano a distinguere tra una persona che dice di non esserne a conoscenza e un’altra che dice la stessa cosa e viene sospesa. Credo che Halep [sospesa 18 mesi nel 2022] l’abbia detto e sia stata sospesa per 18 mesi, mentre Sinner ha detto di averlo fatto inconsapevolmente e non è stato sospeso. Quindi è chiaro che dal punto di vista dei giocatori si vuole una sorta di uniformità. Si tratta di un ragazzo che al momento è il numero 1 al mondo. È una notizia sorprendente per tutti noi».

Aveva già parlato del tennista altoatesino durante il Roland Garros

John McEnroe sfida Sinner a smentirlo. Il mito del tennis dice che l’Italia potrebbe divorare il nuovo numero uno del mondo. “L’Italia è un Paese che conosco bene – dice intervistato dal Corriere della Seraci ho giocato, ho fatto concerti, il mio storico manager, Sergio Palmieri, è romano. Gli italiani sono passionali ed emotivi come me, mentre Jannik è serio e compassato. Diventare n.1 da voi è un ruolo potenzialmente dirompente, ne avete avuto un assaggio con Berrettini finalista a Wimbledon. Con quale generosità Sinner avrà voglia di donarsi a un Paese affamato? Lui ripete che è concentrato solo sui miglioramenti. Sono curioso di scoprirlo”.

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