Alla vigilia del match contro il Servette: «Da fuori dicono sia un caos, che lavori con 42 giocatori, ma non è così. Ho detto che la titolarità bisogna sudarsela, non è essere brutali questo».
Oggi il Chelsea affronterà i preliminari di Conference League contro il Servette, dopo la sconfitta all’esordio in campionato contro il Manchester City (2-0). Il tecnico Enzo Maresca insiste sul fatto che il club non sia un caos per il numero di giocatori presenti in rosa e ha negato di essere stato troppo severo con Raheem Sterling e la sua esclusione.
Maresca: «Lavoro al Chelsea con 21 giocatori, con gli altri fuori dal progetto sono onesto»
Alla vigilia del match di Conference, le dichiarazioni riportate da The Athletic:
«Non sto lavorando con 42 giocatori, ma 21. Gli altri 15-20 si allenano a parte. Non li vedo. Non è il caos che sembra dall’esterno. Sono qui per prendere decisioni e pensare chi sono i giocatori giusti per noi. Non sto pensando a quanti anni rimangono nei loro contratti, non è il mio lavoro. Se non mi piacciono, possono avere anche contratti di 20 anni, sono fuori dal progetto. Sono qui solo per prendere la decisione giusta per la squadra, non più di questo. È compito di tutti i tecnici rendere felici i giocatori ed è quasi impossibile perché si allenano ogni giorno, ma solo undici scendono in campo dall’inizio. Cerco di essere onesto con tutti loro».
Sterling e Chilwell erano tra i giocatori inclusi da Maresca nel ritiro negli Stati Uniti, ma poi è stato detto loro che era meglio se cercavano un altro club a cui accasarsi. Pressato sul fatto che il suo trattamento potesse essere considerato brutale, Maresca ha risposto:
«Non credo. Cerco solo di essere onesto. Ho parlato con Raheem [Sterling] prima della partita con il Manchester City. Ho detto che dovrà impegnarsi per ottenere minutaggio in campo e questo è il motivo per cui era fuori contro il City. E a Chilwell ho detto che è un bravissimo ragazzo, ma la sua titolarità è a rischio. Se lo definite un comportamento brutale, è un vostro problema. Per me non lo è, sono onesto».