Conte si è fidato. II Napoli è stato rifondato solo su un nome, purtroppo il suo. Non su un programma concreto e tempestivo.
Il nome di Conte è stato solo un grande colpo di scena, serviva a placare l’ira dei tifosi (Corbo)
Scrive Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica:
Conte va assolto e ringraziato per il suo inconsapevole contributo. Ha dimostrato che non esistono uomini e miracoli, in un calcio ancorato a logiche, tradizioni, comportamenti consolidati. È stato purtroppo l’unico a non capire che il Napoli è rifondato solo su un nome, purtroppo il suo. Non su un programma concreto e tempestivo.
Si è fidato del suo carisma, di sistemare allenamenti energici nel ritiro, nell’eccellente preparazione atletica. Ma non bastava se si registra un mercato di confuso andirivieni. Il valore di Antonio Conte meritava rispetto, quindi chiarezza. Il progetto si è invece arenato nell’utopia di un’improbabile sostituzione di bomber. Via il venticinquenne Osimhen ecco il maturo Lukaku. Signori, si dice la verità a Conte. Era uno scambio praticabile? Facile? Conveniente?
Conte è servito a riportare De Laurentiis sul ponte di comando
La società non poteva mettere Conte di fronte al Grande Equivoco. Il primo, perché consentire questo a un attaccante invenduto se è un ben retribuito e tesserato, e non utilizzarlo? Ha un contratto che qualcuno potrebbe contestare, se è vero che per dieci milioni Osimhen fa il turista e si allena in discoteca. Un contratto sballato che mirava a un colpo di mercato, purtroppo fallito.
È una sconfitta da shock che dovrebbe ammonire chi dirige. Il nome di Conte è stato solo un grande colpo di scena, ha placato l’ira dei tifosi e ricondotto De Laurentiis e Chiavelli sul ponte di comando. Sono cose importanti, a volte geniali, ma certe volte vanno lasciate solo al mondo dello spettacolo.